(DIRE) Roma, 7 giu. - "È in procinto di essere attuato il progetto 'Passim' (Primissima assistenza e soccorso sanitario in mare) finanziato con risorse del fondo Asilo migrazione e integrazione, in cui il ministero della Salute sara' capofila e coordinatore degli interventi di soccorso sanitario in mare effettuati a bordo delle navi della Marina Militare, della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza italiane, con la collaborazione di organizzazioni quali il Cisom, il Corpo Militare e il Corpo delle Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, la Fondazione Rava e l'Organizzazione internazionale delle Migrazioni". Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante una audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione ed espulsione, nonche' sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate.
"Inoltre- ha proseguito- e' in corso di rinnovo (fino al 31 dicembre 2017) il protocollo d'intesa tra il ministero dell'Interno, il ministero della Difesa e il ministero della Salute, sottoscritto il 21 novembre 2014, al fine di rafforzare le misure e gli interventi di tutela della salute, anche contro il rischio di importazione di malattie infettive e diffusive, per assicurare assistenza ai migranti sbarcati nel territorio nazionale nell'ambito di flussi non programmati di ingresso. In questo modo sara' possibile eseguire accertamenti sanitari direttamente sulle unita' navali, nonche' nei luoghi di sbarco o in prossimita' degli stessi- ha concluso Lorenzin- facilitando il trasferimento dei migranti verso i centri per l'immigrazione". NUMERO GIUNTI PRESSO USMAF AUMENTATO COSTANTEMENTE - "Nel periodo che va dal 2013 fino al mese di ottobre 2015- ha spiegato ancora Lorenzin- il numero di migranti giunti alla diretta osservazione degli Usmaf (Uffici di sanita' marittima, aerea e di frontiera, ndr) e' aumentato costantemente, cosi' come gli sbarchi dei migranti irregolari sulle nostre coste negli anni 2014-2015 si sono intensificati, soprattutto nel periodo estivo. Nel periodo 2013-2015, la distribuzione per genere ed eta' dei migranti e' stata la seguente: maschi circa 74%, femmine 14%, minori 10%; mentre nel solo 2015 la proporzione e' stata la seguente: maschi circa 75%, femmine 17% e minori 7%".
"Nel caso di migranti irregolari- ha proseguito- che rappresentano, per cosi' dire, una categoria molto particolare di viaggiatori internazionali, il personale sanitario degli Usmaf del ministero della Salute effettua controlli sanitari per verificare la presenza di segni e sintomi sospetti di malattie infettive, che potrebbero rendere necessarie misure sanitarie, dalla semplice sorveglianza sanitaria al ricovero in reparti di malattie infettive, fino al ricovero in centri di riferimento nazionali con modalita' di alto bio-contenimento (eventualita', quest'ultima, rarissima, messa in atto finora solo in pochissimi casi legati alla all'emergenza Ebola', che hanno, peraltro, dimostrato l'adeguatezza delle risorse umane e strumentali impiegate)".
Anche in virtu' della prossimita' geografica con le coste dell'Africa settentrionale, ha aggiunto ancora il ministro, dal 2011 la maggiore pressione dei flussi migratori irregolari "si e' registrata a carico degli Usmaf della Sicilia e, negli ultimi tempi, anche della Calabria. La Sicilia, in particolare, e' stata e continua ad essere la meta prioritaria dei migranti- ha concluso Lorenzin- che cercano di raggiungere l'Europa via mare". GESTIRE CRITICITÀ SERVIZI IN MODO ORGANICO - "Il tema dei migranti rappresenta, anche per il Ssn, una sfida sempre aperta non solo in termini di quantificazione e analisi dei bisogni, ma soprattutto nell'ottica di un'adeguata organizzazione dei servizi. Una risposta efficace a tale sfida non puo' che risiedere nella possibilita' di gestire organicamente le criticita', mediante un approccio di sistema che superi la parcellizzazione e l'estemporaneita' delle soluzioni, proponendo modalita' assistenziali standardizzate e basate su evidenze scientifiche" ha detto ancora Lorenzin.
SOGGETTI A USTIONI E INTOSSICAZIONI IN STIVE - "All'arrivo sulle nostre coste, oltre alla disidratazione, alle sindromi febbrili non accompagnate da altri sintomi e alle congiuntiviti, nei migranti si registrano frequentemente traumatismi, ustioni, ferite da armi da fuoco e intossicazioni per esposizione a vapori tossici nelle stive" ha spiegato sempre Lorenzin.
"Ma c'e' di piu'- ha proseguito- i controlli sanitari all'arrivo hanno evidenziato condizioni, quali cardiopatie, diabete, esiti di poliomielite (sotto forma di paralisi di arti) o altre affezioni neurologiche, esiti traumatici e psichiatrici connessi a torture e violenze intenzionali subite nel Paese di origine o nel percorso migratorio, oltre a condizioni fisiologiche (stato di gravidanza), di innegabile interesse per la salute del singolo ma non per quella della collettivita'".
I casi di migranti per i quali si e' ritenuto necessario approntare cure mediche, ha fatto sapere ancora il ministro, sono stati avviati "verso adeguati luoghi di cura, mentre quelli sospetti di malattie infettive che richiedevano la messa in atto di misure di sanita' pubblica, comunque estremamente rari se confrontati al numero di persone esaminate, sono stati gestiti in maniera adeguata- ha concluso- ricorrendo anche al trasporto in alto bio-contenimento quando necessario".
MIGRANTI FORZATI SONO AD ELEVATO RISCHIO DI SINDROMI PSICOPATOLOGICHE - "Una categoria da tenere in debita considerazione- ha detto poi Lorenzin- sono i migranti forzati (vittime di torture, stupri e o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale) che negli ultimi anni e, purtroppo anche nelle ultime settimane, sono arrivati in Italia in numero crescente, tanto da far diventare il nostro Paese il terzo dell'Unione Europea, dopo Germania e Svezia, per numero di richieste di asilo (64.625 nel 2014, di cui 7,8% di donne e 6,8% di minori)".
"Come e' facilmente intuibile- ha proseguito- i migranti forzati (richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria) sono una popolazione ad elevato rischio di sindromi psicopatologiche a causa della frequente incidenza di esperienze stressanti, o propriamente traumatiche, che possono determinare gravi conseguenze sulla loro salute fisica e psichica. Sono pertanto convinta che, per fornire una risposta adeguata a tale situazione, sia urgente un intervento sul sistema sanitario italiano che dia maggiore rilievo ai bisogni emergenti, quali la prossimita' ai gruppi a rischio di marginalita', l'equita' dell'offerta".
Questo al fine di assicurare un'assistenza sanitaria "in linea con le loro necessita'- ha sottolineato il ministro- e nel rispetto dei principi costituzionali. Ecco perche' ritengo necessario avviare la programmazione di strumenti operativi in grado di assistere questa nuova utenza multiculturale, numerosa, eterogenea e segnata in modo profondo dai traumi subiti. Una accoglienza adeguata alla complessita' dei bisogni e alla tutela dei diritti, di cui questi soggetti sono portatori, non puo' prescindere, infatti, da una riorganizzazione dei servizi sanitari del territorio- ha concluso- delle procedure, dell'attivita' formativa e del personale".
(Wel/ Dire)