(DIRE) Roma, 15 feb. - "Credo che il combinato disposto del provvedimento sull'appropriatezza che si sta discutendo in queste ore e dell'entrata in vigore della legge sulla responsabilità professionalità potrebbero determinare un pilastro importante di cambiamento e di approccio culturale nel mondo sanitario su questo tema. Dopo tanti anni forse l'argomento viene affrontato in modo giusto e corretto. Quando si parlava di rischio professionale in passato veniva visto come un obiettivo quasi irraggiungibile, per cui ci riposizionavamo su soluzioni di compromesso. Oggi, invece, avendo come riferimento la legge sul rischio professionale credo che anche gli altri provvedimenti, come quello sull'appropriatezza ma altri ancora, possono a mio avviso trovare una più semplice soluzione". Così il deputato del Pd Federico Gelli, relatore del Ddl che porta il suo nome, intervistato dall'agenzia Dire in occasione del convegno 'Responsabilità professionale del personale sanitario: cosa cambia?', che si è svolto presso l'aula Brasca del policlinico universitario 'A. Gemelli' di Roma.
"Credo che il passaggio importante che oggi avviene tra il ministro e i medici- ha continuato- sia fondamentale per trovare un accordo. Con grande chiarezza io ho sempre detto che rispetto alla mia storia professionale che il tema dell'appropriatezza in sanità è estremamente rilevante, ma non credo che si possono ottenere risultati ottimali attraverso forme coercitive anche dal punto di vista economico. Per cui, l'ipotesi di poter rivedere con attenzione le forme di penalizzazione economica che erano previste nei vari decreti credo che possa essere un punto di partenza importante. Se vogliamo avere la piena collaborazione degli operatori sanitari e dei professionisti rispetto al tema dell'appropriatezza almeno dal mio punto di vista credo che questa parte dovrà essere rivista".
"Nella mia esperienza- ha poi concluso- ho visto come nel passato il tema dell'appropriatezza dei ricoveri ospedalieri è stata risolta non con azioni coercitive ma con percorsi formativi di condivisione e di informazione degli operatori sanitari sulla bontà di un provvedimento rispetto ad un altro. L'approccio che farei rispetto alla materia sarebbe questo. Vediamo ora cosa uscirà da questo incontro, ma comunque siano disponibili ad ascoltare e a dialogare con le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione per uscire da questa conflittualità che si è venuta a determinare negli ultimi anni. La legge sul rischio professionale non può essere lo zuccherino rispetto a tutti gli altri temi che il mondo sanitario ci pone, ma dobbiamo avere la compiutezza di dare risposte anche sugli altri argomenti e sulle altre loro richieste".
(Cds/ Dire)