Roma, 11 feb. - Beatrice Lorenzin dice che "sono cifre ancora non ufficiali". Parole che sanno di scaramanzia. Il ministero della Salute e la Ragioneria dello Stato hanno fatto dei calcoli scoprendo che, per il 2017, ci potrebbero essere 1,5 miliardi in più da spendere per la sanità. Un sorpresa.
I MEDICI - Fondi, a parole, già destinati. A sbloccare il turn over che ingessa ambulatori, corsie e sale operatorie e a dire sì ai farmaci innovativi ad alto costo. "Sono cifre ancora non ufficiali - precisa Beatrice Lorenzin - ma, se non accadrà nulla di drammatico, abbiamo al netto del budget già deciso nella Stabilità per il 2017 di spendere questa cifra". Le inaspettate risorse si dovrebbero, secondo il ministro, "al buon andamento dell'economia, alla risalita del Pil". Una boccata d'ossigeno che, improvvisamente, va a sovrapporsi alle polemiche dei giorni scorsi. Quelle che hanno visto i sindacati medici in prima linea. Protestavano contro, a loro avviso, mancanti linee guida di applicazione del decreto appropriatezza negli ospedali. Quello rivede che modifica l'erogazione di 203 prestazioni da parte del sistema sanitario per evitare sprechi di analisi ed esami per immagini. "I medici sono fortemente preoccupati per le conseguenze delle disposizioni del governo in materia di prescrizioni e per l'assenza di indicazioni sulle modalità di applicazione del decreto", scrivevano qualche giorno fa i medici dell'Ordine di Roma.
"Ad Acerra stiamo conducendo lo screening sulla popolazione, ma ora i nostri medici non potranno più prescrivere esami di approfondimento in caso di sospetto" ha tuonato il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, che ha partecipato all'incontro all'Ordine dei medici di Napoli sul decreto Lorenzin e suo suoi effetti nella Terra dei Fuochi. Situazioni diverse proteste uguali. Da qui, un incontro domani al ministero della Salute con Regioni, sindacati e associazioni di cittadini sul testo.
LE MEDICINE La notizia del "tesoretto" potrebbe permettere, il prossimo anno, di sostituire il personale che è andato in pensione e anche permettere ai pazienti italiani di avvicinarsi alle nuove terapie senza troppi ostacoli. Proprio per oggi il ministro Lorenzin ha in agenda una riunione sulla governance farmaceutica anche con il collega dell'Economia Padoan. Con loro, i rappresentati delle Regioni e dell'Agenzia italiana del farmaco. Per discutere, oltre che del tetto di spesa generale, anche dei budget da destinare alle diverse aree di cura. Come la cardiologia, l'oncologia, le malattie infettive (è recente la questione del sì o no ad un nuovo farmaco anti-epatite C) e quelle autoimmuni.
I medici, sul tesoretto, sperano poco. Sono convinti che, da oggi al prossimo anno, la somma verrà "deviata" per emergenze economiche che spunteranno. Costantino Troise, segretario Anaao-Assomed, sindacato autonomo degli ospedalieri, pensa che si ripeta ciò che è già accaduto per il 2016: "Il fondo doveva essere di 115 miliardi secondo il Patto della salute e poi alla fine è arrivato a 11 miliardi". "Spero non sia l'ennesimo annuncio smentito dai fatti" sentenzia Massimo Cozza segretario di Fp Cgil medici.
Articolo tratto da "Il Messaggero".
(Wel/Dire)