(DIRE) Roma, 3 feb. - Con la relazione dell'assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, è iniziata in Consiglio regionale la discussione della proposta di legge n. 120 'Disposizioni per favorire la conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici'. Il testo, di iniziativa della giunta regionale, ha ottenuto parere favorevole all'unanimita' dalla commissione Salute e Politiche sociali il 2 ottobre scorso. La proposta mira a istituire una o piu' camere di conciliazione con il compito di comporre in via stragiudiziale le controversie minori tra i cittadini e i soggetti erogatori di prestazioni sanitarie.
"La ratio della legge è quella di assicurare al cittadino un più rapido soddisfacimento delle proprie richieste e alle amministrazioni una riduzion dei pesi finanziari e amministrativi delle liti- ha detto Sartore- e promuovendo l'istituto della conciliazione come buona pratica per favorire il miglioramento della qualità della vita della comunità civile. La Camera regionale di Conciliazione è istituita presso l'Istituto Jemolo e ricorrervi sarà volontario".
LENA: "NORMA CONTROVERSIE SANITA' RIDURRA' COSTI CONTENZIOSI" - "La norma oggi in discussione alla Pisana mira a prevenire i costi del contenzioso e a rafforzare gli standard qualitativi degli enti pubblici regionali, specie in ambito sanitario, inserendoci nel solco delle regioni piu' virtuose sul fronte della tutela dei diritti del cittadino". Lo ha detto il presidente della commissione Politiche sociali e Salute, Rodolfo Lena, intervenendo in Consiglio al dibattito sulla legge sulle controversie sanitarie.
"Inoltre, mentre per i cittadini sara' ovviamente facoltativo scegliere la procedura di conciliazione, l'amministrazione dovra' intervenire obbligatoriamente nel procedimento- ha spiegato- E questo rappresenta un grande punto di svolta per la Regione Lazio. Si tratta del nono testo che approda in Aula dopo un approfondito e condiviso esame all'interno della nostra Commissione in questa legislatura, un dato particolarmente importante di cui andiamo fieri, soprattutto se si considera che la sanita' laziale e' ancora in fase di commissariamento".
(Wel/ Dire)