(DIRE) Roma, 7 dic. - Migliora la qualità assistenziale dei malati oncologici, secondo lo studio pubblicato sul numero di novembre di "The Oncologist". Il lavoro del gruppo canadese coordinato dalla dottoressa Zimmerman, evidenzia come il supporto di cure precoci palliative alla terapia orientata alla patologia (disease oriented) migliori notevolmente la qualità assistenziale rivolta ai malati. Lo studio è stato effettuato su un gruppo di 48 pazienti casualmente selezionati per la somministrazione delle cure di supporto al trattamento oncologico esclusivo. Sia i pazienti che coloro che prestano assistenza ai malati, i così detti caregivers hanno riconosciuto i benefici della sinergia e i ruoli di oncologo e medico palliativo. Lo studio rileva come determinante l'intervento precoce delle cure, ma necessari ulteriori dati di efficacia su strategie e modelli di integrazione precoce. Si sottolinea come queste cure siano sinergiche e in supporto alle cure oncologiche disease oriented, e Carmine Pinto, presidente Aiom, rammenta la necessità di interventi tempestivi, tanto più che anche la chemioterapia "ha dimostrato di migliorare la curabilità quando combinata con la chirurgia o la radioterapia, aumentando la durata e la qualità della vita in molti pazienti; rimane pertanto un'arma centrale nella cura dei pazienti oncologici".
(Wel/ Dire)