(DIRE) Roma, 26 apr. - La speranza di vita alla nascita, nel 2015, è pari a 80,0 anni per gli uomini ed a 84,5 anni per le donne (valore nazionale: uomini 80,1 anni e donne 84,7 anni). Evidente è il vantaggio femminile in termini di sopravvivenza, ma il divario continua a ridursi pur risultando ancora consistente (+4,5 anni) a favore delle donne. E' quanto emerge dalla XIII edizione del Rapporto Osservasalute (2015), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi a Roma all'Università Cattolica.
Nel periodo 2002-2015, si osserva, per il genere maschile, un trend in aumento (+3,0 anni), ma altalenante con valori tutti inferiori ai dati nazionali. Anche per il genere femminile si osserva un trend in aumento (+2,0 anni), altalenante e con valori tutti inferiori ai valori italiani. A livello nazionale, inoltre, l'incremento nel periodo temporale considerato è stato pari a +2,9 anni per gli uomini e +1,7 anni per le donne. È da evidenziare come nel 2015 si registrino valori in diminuzione per entrambi i generi, sia a livello regionale che nazionale (in Italia il valore del 2015 risulta essere il primo valore in diminuzione dal 2002 per gli uomini e dal 2005 per le donne).
MORTALITA' IN DIMINUZIONE PER UOMINI E DONNE - I dati di mortalità, nel 2012, risultano pari a 105,6 per 10.000 per gli uomini ed a 70,1 per 10.000 per le donne (valore nazionale: uomini 105,4 per 10.000 e donne 67,5 per 10.000). Nell'intervallo temporale 2006-2012, si registra sia per gli uomini (-1,1% vs -6,4% valore nazionale) che per le donne (-1,2% vs -1,8% valore nazionale) una minima diminuzione.
Rispetto ai valori nazionali, i dati registrati per gli uomini sono minori fino al 2010 e presentano un andamento in diminuzione ad eccezione del dato del 2007. Dal 2010 in poi i dati risultano maggiori rispetto ai dati Italia e risultano tra loro in controtendenza. A livello nazionale, invece, dal 2006 al 2010 si osserva un andamento in diminuzione, mentre dopo il 2009 si osserva una sostanziale stabilità del dato. Per il genere femminile i dati risultano tutti maggiori rispetto ai valori Italia e presentano un andamento altalenante con tendenza ad un netto aumento negli ultimi 2 anni. A livello nazionale, invece, l'andamento in aumento che si osserva negli ultimi 3 anni è meno marcato.
NEL LAZIO OBESITA' IN DIMINUZIONE - La prevalenza di persone di età 18 anni ed oltre in condizione di sovrappeso è pari, nel 2014, a 34,6% (valore nazionale 36,2%). Nell'arco temporale 2005-2014, i dati del Lazio risultano sia minori che sovrapponibili ai valori Italia con valori compresi tra 33,7-35,8%. Anche a livello nazionale l'andamento è molto simile (range 34,7-36,2%) e considerando l'ultimo anno in esame il dato è in aumento ed è anche il più alto registrato nell'arco di tempo osservato. Situazione opposta, considerando l'ultimo anno in esame, si osserva nel Lazio poiché il dato è in diminuzione. Considerando l'intero periodo temporale nella regione in esame si è registrato un lievissimo decremento pari a -0,3% (valore nazionale +4,3%).
La prevalenza di persone di età 18 anni ed oltre obese è pari, nel 2014, a 8,3% (valore nazionale 10,2%). Nell'arco temporale 2005-2014, i dati del Lazio presentano un andamento oscillante (valori compresi tra 8,1-10,6%) con valori sia inferiori che superiori ai dati nazionali che presentano, invece, un andamento alquanto lineare (variazioni comprese tra 9,9-10,4%). Da evidenziare è l'andamento in contrapposizione dei dati relativi all'ultimo anno tra Italia e Lazio. Considerando l'intero periodo temporale nel Lazio si è registrato un decremento pari a -11,7% (valore nazionale +3,0%).
NEL LAZIO 42% NON PRATICA SPORT - Nel Lazio la prevalenza di coloro che dichiarano di non praticare sport è pari a 42,4% (valore nazionale 39,9%). Nel complesso, considerando l'arco temporale 2005-2014, i dati mostrano un andamento oscillante (differenza tra il valore massimo e minimo pari a circa 5 punti percentuali) con valori tutti superiori rispetto ai dati nazionali. A livello nazionale, si osserva un andamento più lineare con un range meno ampio (differenza tra il valore massimo e minimo pari a circa 3 punti percentuali). Considerando l'intero periodo temporale nel Lazio si è registrato un minimo aumento pari a +2,2% (valore nazionale +0,3%).
NEL LAZIO AUMENTA TASSO FECONDITA' - Il tasso di fecondità totale, nel 2015, è pari a 1,42 figli per donna (valore nazionale 1,39 figli per donna) risultando inferiore al livello di sostituzione (circa 2,1 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale. Nell'arco temporale 2002-2015, si osserva che la ripresa dei livelli di fecondità, in atto a livello nazionale fino al 2010, è stata nelle Lazio alquanto sovrapponibile. Dopo il 2010 a livello nazionale e dopo il 2008 nella regione in esame i valori diminuiscono, anche se con qualche minima oscillazione in controtendenza. Considerando l'intero periodo nel Lazio il tasso di fecondità è aumentato del 18,3% (valore nazionale +9,4%).
NEL LAZIO AUMENTA USO ANTIDEPRESSIVI - Il consumo di farmaci antidepressivi, nel 2014, è pari a 34,8 DDD/1.000 ab die (valore nazionale 39,3 DDD/1.000 ab die). Nel periodo 2005-2014 si osserva un trend in aumento (+26,9%). Da evidenziare, però, è il dato dell'ultimo anno che risulta in controtendenza sia all'andamento degli anni precedenti che all'andamento nazionale. Un andamento in aumento si riscontra anche a livello nazionale (+50,1%) ma risulta molto più marcato.
Il consumo di farmaci, nel 2014, è pari a 1.188 DDD/1.000 ab die (valore nazionale 1.039 DDD/1.000 ab die). Nell'arco temporale 2001-2014 si osserva un trend in aumento (+56,1%). Un andamento in aumento ma di poco inferiore si riscontra anche a livello nazionale (+54,2% valore nazionale) e i dati Italia risultano tutti inferiori.
NEL LAZIO AUMENTANO DONATORI: +40,7% - Nel Lazio i donatori utilizzati, nel 2013, sono 83 (valore nazionale 1.102).
Considerando l'arco temporale 2005-2013 i donatori registrano un marcato aumento pari a +40,7%. A livello nazionale, invece, si registra una diminuzione (-1,4%).
(Wel/ Dire)