(DIRE) Roma, 14 apr. - I bevitori 'pesanti', quelli più a rischio, in Italia sono 720mila. Dati stimati dall'Istat e dall'Istituto superiore di sanità. Di questi, e non solo, si è discusso presso l'Iss in occasione della 15esima edizione dell'Alcohol prevention day.
Secondo l'Oms sono dannosi quei consumi giornalieri superiori a 40 g di alcol per le donne e più di 60 g per gli uomini. Come detto, in Italia dei 720mila bevitori 'pesanti' il 10% - poco meno di 73mila - viene intercettato e avviato ai servizi alcologici del Ssn. Il 90% resta 'sommerso', ovvero non viene intercettato e non fa ricorso ai servizi di diagnosi.
I consumatori a rischio sono mediamente circa 8 milioni l'anno con 1,5 milioni di giovani di eta' compresa tra gli 11 e i 25 anni, di cui quasi 800mila minori sotto l'eta' minima legale.
Invece tra gli ultra 65enni si registrano circa 2,7 milioni di consumatori a rischio, il doppio che tra i giovani.
"Da una visione d'insieme emerge che nel nostro Paese oltre 720mila individui non solo sono a rischio- afferma Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol- ma già pazienti con danno d'organo e dipendenza causati dall'alcol. In condizioni tali quindi da richiedere una delle forme di trattamento disponibili nei servizi di alcologia in grado di arrestare la progressione del danno, di prevenire le complicanze e l'evoluzione verso forme più complesse di dipendenza, nonché di avviare un possibile percorso terapeutico e di riabilitazione".
I dati dell'Istat, poi, dicono che mediamente non meno di 3,3 milioni di persone di eta' superiore a 11 anni "nel corso degli ultimi anni ha dichiarato di bere sino all'intossicazione, con una frequenza che cambia a seconda del genere e della classe di eta' della popolazione. Le percentuali di binge drinker aumentano nell'adolescenza: sono piu' i maschi delle femmine".
(Wel/ Dire)