(DIRE) Roma, 7 apr. - All'1 gennaio 2015 ci sono 157,7 anziani ogni 100 giovani e 55,1 persone in eta' non lavorativa ogni 100 in eta' lavorativa, valori in continua ascesa negli ultimi anni. Cosi' l'Istat nel rapporto 'Noi Italia. Edizione 2016 - 100 statistiche'.
Secondo le prime stime relative al 2015, per la prima volta negli ultimi 10 anni la speranza di vita alla nascita arretra, con un decremento di 0,2 punti per gli uomini (80,1) e 0,3 per le donne (84,7). Nel Mezzogiorno i valori della speranza di vita si confermano al di sotto della media nazionale.
Gli stili di vita degli italiani continuano al migliorare. Nel 2014 si riducono i consumatori di alcol a rischio (15,5%), i fumatori (19,5%) e le persone obese (10,2%). A livello territoriale la quota piu' alta di consumatori di alcol si ritrova nel Centro-Nord mentre l'obesita' e' piu' diffusa nel Mezzogiorno.
I tumori e le malattie del sistema circolatorio sono le patologie per cui e' piu' frequente il ricovero ospedaliero; tuttavia il ricorso al ricovero e' in progressiva riduzione perche' sempre piu' spesso le persone vengono curate in contesti assistenziali diversi dagli ospedali (day hospital o ambulatori).
Nel 2013 i ricoveri per le malattie circolatorie e i tumori si confermano piu' elevati nelle regioni del Centro, rispettivamente 2.044,6 e 1.212,6 per 100mila abitanti. In Italia la mortalita' per tumori e malattie del sistema circolatorio e' inferiore alla media europea; nel 2012 i decessi per queste cause sono stati rispettivamente 27,0 e 34,4 ogni 10mila abitanti. Nel Mezzogiorno la mortalita' per tumori e' inferiore alla media nazionale, mentre e' piu' elevata quella per malattie del sistema circolatorio.
Il tasso di mortalita' infantile, importante indicatore del livello di sviluppo e benessere di un paese, continua a diminuire; nel 2013 in Italia e' di 2,9 per mille nati vivi, tra i valori piu' bassi in Europa.
Tra il 2001 e il 2013 il contributo delle famiglie alla spesa sanitaria risulta in calo di quasi 3 punti percentuali, mentre la spesa complessiva si accresce di oltre un punto percentuale.
Nel 2014 la spesa sanitaria pubblica corrente è pari al 6,8% del Pil (1.817 euro annui per abitante).
L'offerta ospedaliera si riduce anche per la promozione di un modello di rete ospedaliera integrato con l'assistenza territoriale, in un'ottica più generale di riorganizzazione dell'offerta (si è perso un posto letto per 1.000 abitanti tra il 2002 e il 2012).
La mobilità ospedaliera interregionale riguarda circa 557 mila ricoveri ospedalieri di pazienti non residenti (8,5% del totale dei ricoveri ordinari per "acuti").
(Wel/ Dire)