(DIRE) Roma, 29 set. - Puntuale la risposta formale dello Snami al cosiddetto decreto appropriatezza gia' definito dal Sindacato autonomo come una "spasmodica" ricerca di denaro da parte del governo e che in comunicato stampa nazionale di quattro giorni fa il Presidente nazionale Angelo Testa aveva liquidato i percorso come: Oscurantismo medievale. Dalle "Prescrizioni" alle "Proscrizioni" nella considerazione che "cosi' si buttano al vento la prevenzione e le cure per i malati e si favorisce lo scontro medico-paziente, primum movens delle grandi prove di rottamazione del Sistema Sanitario Pubblico".
LA RISPOSTA DELLO SNAMI. Appare sconcertante il metodo adottato dal Ministero nel presentare delle linee guida vincolanti, che diventano Legge dello Stato, senza una preventiva consultazione con i legittimi rappresentanti dei Medici di Medicina Generale.
Il tempo "concesso" ai Sindacati per presentare le loro osservazioni ed i loro suggerimenti e' talmente breve da dare adito al sospetto che sia una sorta di presa in giro finalizzata ad ottenere una forma coatta di tacito assenso che lo Snami, disponibile ad un serio confronto costruttivo, non puo' accettare. Lo Snami ritiene inaccettabile che il Medico di Medicina Generale diventi una sorta di "ragioniere di Stato" cassando esami e prestazioni, basandosi solo su valutazioni economico-finanziarie che nulla hanno a che fare con la propria formazione e con il proprio lavoro che dovrebbero essere finalizzati alla prevenzione alla cura ed alla terapia, per una concreta ed efficace tutela della salute del Cittadino.
Cosi' in un comunicato lo Snami.
Se lo Stato non e' piu' in grado di fornire un'assistenza sanitaria completa, si assuma le proprie responsabilita' attuando una campagna di informazione ai Cittadini, seria ed efficace, sul corretto utilizzo delle risorse e dei servizi concedibili , evidenziando gli accertamenti necessari ed utili per trovare e poter correggere situazioni cliniche a rischio di evoluzione verso patologie importanti (prevenzione), altrimenti riconosca con chiarezza che le uniche reali possibilita' di prevenzione che il Servizio Sanitario Nazionale puo' fornire si riferiscono solo alle neoplasie del collo uterino, della mammella e del colon-retto. Lo Stato dica chiaramente al cittadino quali sono gli esami rimborsati parzialmente o totalmente dal Sistema Sanitario Nazionale e lasci al Medico la valutazione clinica sulle corrette prescrizioni per la tutela della salute secondo scienza e coscienza. Se lo Stato ha deciso di aprire le porte alle mutue integrative, lo dica con chiarezza senza minare, con le sue pur legittime decisioni, il rapporto di fiducia tra il Medico ed il proprio Paziente.
Riteniamo che il rapporto che intercorre tra il datore di lavoro (Stato) ed il Medico convenzionato debba basarsi sulla fiducia e sulla collaborazione quali stimolo continuo a ben operare nell'interesse della collettivita'. Rigettiamo il sistema sanzionatorio nei confronti dei Medici che agiscono, non gia' per interessi personali , ma nell'interesse della tutela della salute del Cittadini, non essendo affatto chiaro come questo dovrebbe essere instaurato, tramite quali figure e con quali competenze. Lo Snami, se non si riapre un serio confronto con tutte le parti in causa, rifiuta di sottoporsi a questa parvenza di democrazia sindacale che umilia la professionalita' stessa dei Medici che rappresenta, ed esprime seria preoccupazione per come vengono intesi i rapporti con i Sindacati, anche in considerazione della prossima ripresa delle trattative per il rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale, conclude lo Snami.
(Comunicati/Dire)