Roma, 24 set. - Articolo tratto da 'Il Messaggero'. IL CASO - Manifestazione nazionale a novembre. E' la risposta dei medici, da quelli di famiglia agli ospedalieri, contro il provvedimento che mira ad un risparmio, in sanità, di 2,3 miliardi solo quest'anno. LA MANIFESTAZIONE - Due giorni fa la presentazione del decreto ai sindacati, meno di 24 ore dopo, le proteste dei camici bianchi si sono trasformate in minacce di sciopero. E' un 'no' secco quello della categoria che, dalla spending review in corsia, dice di uscire delegittimata e 'punita'. 'Diventiamo meri funzioanari. Approvano il progetto risparmio in generale i medici ma non accettano che la revisione delle prestazioni si trasformi, nel quotidiano, in un'imposizione burocratico-finanziaria sulle prescrizioni. Una revisione che vuol dire stretta su analisi, visite ed esami per immagini. Ma anche penalizzazioni, sanzioni pecuniarie, nei confronti dei camici bianchi che firmeranno richieste inappropriate e non conformi alla lista che è stata 'corretta'. Sono 208, su 1700, le prestazioni che fino ad oggi sono state totalmente gratuite e che nel prossimo futuro diventeranno a pagamento nel caso fossero considerate non necessarie per il paziente. Dagli esami con la Tac o la risonanza, al controllo del livello del colesterolo ai test, ai piccoli interventi odontoiatrici fino ai test allergici.
La lista dei risparmi è già stata ribattezzata dai medici come 'black list'. A loro avviso è da rigettare quasi in toto. Poco margine di dialogo, inoltre, sul metodo sanzionatorio nei confronti di chi non seguirà il nuovo regolamento. La Federazione degli ordini dei medici è pronta alla mobilitazione: 'Siamo preoccupati per il definanziamento della sanità' spiega Luigi Conte presidente degli Ordini. E preoccupati anche che questa riduzione dei controlli possa generare ulteriori cause nei confronti dei medici. Gli ospedalieri della Anaao: 'Non possono decidere i politici quali esami far fare ai pazienti'. Pronti alla protesta anche la Fp-Cgil medici, l'Associazione chirurghi ospedalieri mentre le associazioni di cittadini e pazienti 'si uniscono ai sindacati' afferma Cittadinanzattiva. 'Su fisco e sanità ci sarà da discutere e discuteremo' commenta Pier Luigi Bersani. Luca Zaia presidente leghista del Veneto parla di ' 208 inutili schiaffi ai malati e ai prescrittori' Il ministro Lorenzin ribadisce la ratio del provvedimento: 'Non è caccia ai medici. Molti esami che prescrivevano sono stati tagliati perché inutili, per fare spazio all'appropriatezza. Si fanno le analisi che servono. L'eccesso costa 13 miliardi allo Stato. Inoltre, la sanzione verso il medico che non si attiene alle nuove regole scatta sulla parte accessoria dello stipendio del medico dopo un contraddittorio, ma non parliamo di un singolo caso di errore'.
Ma Renzi rilancia: nuovi contratti assunzione di precari e più tutele. Il governo: presto anche il rinnovo della convenzione con pediatri e medici di base. 'Non riduciamo i servizi, ma colpiamo gli sprechi per scongiurare i tagli lineari'.
IL RETROSCENA - 'Ma quale azione punitiva contro medici e pazienti?! E' un intervento di buonsenso per scongiurare tagli lineari e offrire servizi migliori ai cittadini'. Matteo Renzi, prima di partire per il vertice europeo di Bruxelles, non ha voluto neppure sapere delle lamentele dei sindacati di categoria. Il premier è convinto, come era convinto della 'Buona Scuola', che il decreto cui lavora il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, 'è giusto e sacrosanto'.
In più, fanno sapere da palazzo Chigi, sono in arrivo 'buone notizie per i medici'. Nella legge di stabilità, nel limite del previsto incremento di 3,3 miliardi del Fondo sanitario nazionale che nel 2016 dovrebbe salire da 109,7 a 112 o forse 113 miliardi, 'ci sarà spazio per il rinnovo della convenzione con i medici e i pediatri di base, la stabilizzazione dei precari, lo sblocco del turnover e il rinnovo del contratto fermo ormai da dieci anni', come del resto ha stabilito anche la Consulta. Lorenzin ha già sondato il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia per destinare l'incremento del Fondo sanitario nazionale a questi obiettivi.
LE 'BUONE NOTIZIE' - Non è un caso che da palazzo Chigi trapelino queste 'buone notizie' proprio adesso. Il governo è convinto che dietro la protesta dei medici e alla minaccia dello sciopero contro il decreto che taglia le prestazioni, le analisi e le diagnosi giudicate inutili, ci sia l'insofferenza della categoria per il mancato rinnovo contrattuale. In più il governo, per venire incontro ai medici, è intenzionato a inserire nella legge di stabilità anche una norma (quella che trasferisce al paziente l'onere della prova) per difendere i camici bianchi dalle 'cause temerarie' intentate dai pazienti.
Detto questo, l'esecutivo non ha alcuna intenzione di fare retromarcia sul decreto. 'E' una misura impopolare? Direi il contrario, si tratta solo di spiegarla', risponde la Lorenzin prima di imbarcarsi in un volo, destinazione Lussemburgo, 'stiamo riducendo degli sprechi per evitare dolorosissimi tagli lineari e reinvestiamo nella sanità, migliorando i servizi per i cittadini. In più non c'è alcuna caccia al medico: gli diamo gli strumenti, con lo stesso decreto, per tutelarsi dalle cause temerarie e per motivare un eventuale eccesso delle prescrizioni. In buona sostanza cambierà l'approccio culturale: basta con le analisi e le diagnosi inutili'.
'NON SI TORNA INDIETRO' - Sulla stessa linea è il Pd e, naturalmente, Renzi. Per averne conferma basta sentire Federico Gelli, relatore del provvedimento, responsabile Sanità per il Nazareno e soprattutto direttore (in aspettativa) dell'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze: 'Non torneremo indietro perché la 'medicina difensiva', chiamata così in quanto mira a limitare il rischio dei contenziosi, costa allo Stato circa 10 miliardi l'anno, pari allo 0,75% del Pil e al 10% dell'intera spesa sanitaria. Inoltre è dimostrato che spesso i medici prescrivono farmaci, analisi, visite specialistiche, ricoveri, etc, solo per tutelarsi e non essere portati in tribunale. In un sondaggio con questionari anonimi, ad esempio, il 70% dei medici ha ammesso di aver prescritto ricoveri, per evitare cause legali, quando bastava un'indagine di laboratorio. E il 61% ha detto di aver prescritto più esami di quelli necessari per la stessa motivazione 'difensiva'. Inoltre, limitare questo fenomeno - oltre a garantire risparmi - servirà per offrire ai cittadini servizi migliori. Ad esempio le liste d'attesa per una Tac o per una risonanza magnetica risulteranno drasticamente ridotte. E tutte le prescrizioni utili, motivate e urgenti saranno mantenute: chi sta male davvero non deve temere alcun taglio all'assistenza e alle diagnosi'.
Insomma, c'è da scommettere che Renzi - come ha fatto per riforma della scuola - non cederà alle pressioni dei camici bianchi e tantomeno dei sindacati. Ma è anche pronto a venire incontro alle 'sacrosante richieste' dei medici. 'Come siamo intervenuti a favore dei precari della pubblica istruzione, lo faremo anche per quelli della Sanità e sbloccheremo contratti e turnover', dicono a palazzo Chigi, 'si tratta infatti di un settore altrettanto importante, visto che garantisce servizi essenziali per i cittadini'.
Codacons: gli sprechi partono dalle analisi Il governo: presto anche il rinnovo della convenzione con pediatri e medici di base.'Non riduciamo i servizi, ma colpiamo gli sprechi per scongiurare i tagli lineari'. I medici 'sbagliano: i tagli agli sprechi partono proprio dall'eliminazione degli esami inutili'. Ad affermarlo è il Codacons, sottolineando come quello annunciato dalla categoria contro il decreto del Ministero della salute sulle prestazioni eccessive sia 'uno sciopero del tutto inappropriato che mira a tutelare più gli interessi della categoria che quelli della collettività'. 'Sosteniamo questa battaglia del Ministro della salute Lorenzin, perchè la sanità rappresenta il settore dove si concentrano gli sprechi più costosi a danno della collettività, e perchè la lotta agli sprechi deve necessariamente passare per tagli alle prestazioni inutili che costano in Italia la bellezza di 13 miliardi di euro all'anno', spiega il presidente Carlo Rienzi.
L'Odm contro la libertà di spot - Il governo: presto anche il rinnovo della convenzione con pediatri e medici di base.'Non riduciamo i servizi, ma colpiamo gli sprechi per scongiurare i tagli lineari'. 'La liberalizzazione dell'utilizzo della pubblicità da parte dei medici, interpretata in modo ingiustificatamente estensivo dall'Agcom, mette a rischio il diritto costituzionale alla salute dei cittadini'. Lo sostiene l'Ordine dei medici di Milano, il cui Consiglio - come riferisce il presidente Roberto Carlo Rossi - ha deciso all'unanimità di affiancare Fnomceo nel ricorso in appello alla sentenza del Tar di Roma. Tribunale a cui la Federazione nazionale Ordini dei medici si era rivolta contro una sanzione da 800.000 euro dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato per il divieto di pubblicità presente nel Codice di deontologia medica, giudicato restrittivo della concorrenza, ottenendo però solo una riduzione della metà dell'ammenda.
(Com/Dire)