(DIRE) Roma, 11 set. - Dal trapianto di cellule staminali alla ricerca di farmaci innovativi in grado di riattivare processi di ringiovanimento dell'udito danneggiato dall'invecchiamento, da traumi o malattie genetiche, alla caccia a soluzioni preventive contro la tossicita' di alcuni farmaci indispensabili nella lotta ai tumori che possono danneggiare l'udito, puntando sempre piu' a un approccio di terapia della sordita' 'mirata', fatta per il paziente, la cosiddetta 'terapia personalizzata'. Sono solo alcune delle tantissime novita' che saranno presentate al congresso 'Inner Ear Biology', che ogni anno riunisce i maggiori esperti mondiali sull'orecchio interno per fare il punto sulla ricerca di base e sulle prospettive traslazionali e cliniche.
Quest'anno, l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore avra' l'onore di ospitare il 52° Inner Ear Biology Workshop - Ieb 2015 (www.ieb2015.it) da domani, sabato 12 settembre, a martedi' 15 settembre, organizzato dal professor Gaetano Paludetti, Direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche per le patologie della testa e del Collo e dalla professoressa Diana Troiani, docente presso l'Istituto di Fisiologia Umana.
'Lo scopo del Congresso- spiega il professor Paludetti- e' promuovere i progressi in campo audiologico e otologico, favorendo il dialogo tra la ricerca di base e la clinica, grazie all'incontro tra scienziati e clinici provenienti da tutto il mondo. I lavori del Workshop, saranno aperti, infatti, da un Simposio, che si terra' il 12 settembre presso l'Auditorium della Cattolica di Roma, focalizzato sulle prospettive della ricerca sull'orecchio interno, dal laboratorio alla clinica'. Cosi' in un comunicato l'Universita' Cattolica di Roma.
Giunto alla sua 52° edizione, il congresso e' stato sin dall'inizio un evento di grande valore scientifico in cui sono state presentate le maggiori scoperte sulla funzione di questo complesso, misterioso e minuscolo organo da cui dipende l'udito: la coclea o orecchio interno, l'organo, cioe', che trasforma i suoni che giungono al nostro orecchio in impulsi nervosi che il nervo acustico invia al cervello. Aumentare le conoscenze sui meccanismi di funzionamento normale e patologico della coclea e' alla base di un approccio di terapia della sordita' mirato e fatto per il paziente, la cosiddetta 'terapia personalizzata' su sistemi bersaglio che sono danneggiati o non funzionanti. 'Cosi a Ieb 2015 saranno presentati dati sul trattamento delle sordita' generata dal trauma acustico, dall'invecchiamento, dall'uso di farmaci ototossici, o delle sordita' genetiche- spiega la dottoressa Anna Rita Fetoni, ricercatore presso l'Istituto di Clinica Otorinolaringoiatrica della Cattolica e responsabile della segreteria scientifica del congresso- Un campo fondamentale cui attualmente si punta e' la terapia con le cellule staminali e terapia genica con la possibilita' di stimolare bersagli molecolari al fine di attivare la rigenerazione o la riproduzione delle cellule dell'orecchio interno che purtroppo perdono ogni capacita' rigenerativa gia' prima della nascita. Percio' capire ed entrare nei processi di maturazione delle cellule ciliate potrebbe portare a sviluppare nuove molecole o a potenziare quelle endogene naturalmente prodotte dall'organismo verso un processo di riparazione o 'ringiovanimento' cellulare o di 'sostituzione' delle cellule danneggiate come nelle malattie genetiche. Queste molecole, del resto, potrebbero essere utili anche a favorire le condizioni per l'attecchimento e l'integrazione di cellule staminali trapiantate per ricostruire tutto o parte dell'orecchio interno. Il trapianto delle cellule staminali potrebbe integrarsi con l'impianto cocleare o orecchio bionico, per cui si potrebbe immaginare una integrazione tra parte elettronica e biologica', continua l'Universita' Cattolica di Roma.
Uno degli obiettivi della ricerca svolta alla Cattolica e' proprio quello di sviluppare le possibilita' di introdurre nella coclea, insieme con l'impianto cocleare cellule staminali e molecole target, al fine di migliorare le performance degli impianti cocleari ottimizzandone la funzionalita', ovvero migliorando la percezione e la qualita' dei suoni. 'I lavori piu' significativi che verranno presentati a Ieb 2015- prosegue la dottoressa Fetoni- riguarderanno le prospettive affascinanti della rigenerazione delle cellule ciliate, che non hanno una capacita' rigenerativa spontanea (la funzione uditiva dipende da solo 15.000 cellule ciliate altamente specializzate alla percezione di un suono; se avviene un danno a una cellula vi e' solo una brevissima finestra di tempo in cui e' possibile una riparazione). Altro argomento di studio del nostro gruppo e' mettere a punto le conoscenze su questa breve finestra di tempo in cui agire per la riparazione del danno, finestra che quando si chiude vede la cellula morire e venire sostituita da una cicatrice, con conseguente perdita della funzione uditiva'.
Tante le ricerche di frontiera che saranno presentate a Ieb 2015. Il prof Forge della University College di Londra fara' il punto sulla ricerca sulla rigenerazione della coclea, il prof Edge della Harward University di Boston presentera' i dati di uno dei meccanismi di rigenerazione piu' interessanti, dimostrando che modulando l'attivita' di geni chiave durante lo sviluppo embrionale si puo' potenziare la rigenerazione della coclea. Il prof Hudspeth della Rockefeller University di New York (uno dei piu' autorevoli ricercatori al mondo) presentera' un interessante lavoro dal titolo 'Do you hear what I hear? Rejuvenating the sensory epithelium of the inner ear' (Senti come sento io? Come ringiovanire l'epitelio sensoriale dell'orecchio interno) ovvero la possibilita' di stimolare nell'individuo adulto l'attivita' di geni in grado di attivare la trasformazione di nuove cellule in cellule ciliate per sostituire quelle danneggiate e quindi ringiovanire la coclea e l'udito, continua l'Universita' Cattolica di Roma.
Il prof Hudspeth dimostrera' che con la terapia genica usando dei vettori virali (adenovirus), per reintrodurre i geni Sox4 e Sox11 si potrebbe riattivare la rigenerazione di cellule ciliate normalmente quiescente nell'adulto. Audiolab, all'Universita' Cattolica il 'laboratorio del futuro' per le ricerche traslazionali sull'udito. 'Il nostro gruppo di ricerca- afferma la dottoressa Fetoni- nasce circa 10 anni fa, dalla collaborazione tra il gruppo del professor Paludetti, dell'Istituto di Otorinolaringoiatria, e la professoressa Troiani dell'Istituto di Fisiologica, diretto dal professor Claudio Grassi, con l'istituzione di un laboratorio per lo studio della funzione uditiva Audiolab. In questi anni poi ci si e' avvalsi della collaborazione di ricercatori dell'Istituto di Farmacologia, dell'Istituto di Fisica, di Anatomia e di Patologia Generale dell'Universita' Cattolica di Roma. In questo decennio di lavoro, Audiolab si e' fatto conoscere e apprezzare a livello intenzionale per il carattere traslazionale della ricerca: dal laboratorio alla clinica'. L'obiettivo di un gruppo di clinici che lavora al fianco di ricercatori e' quello di fare una ricerca di base piu' coerente possibile con la necessita' dei pazienti, la cura della sordita'.
'Il nostro principale filone di ricerca e' l'introduzione e la sperimentazione di farmaci innovativi per la riparazione del danno delle cellule ciliate dalla prima fase di sperimentazione ai trial clinici- spiega la dottoressa Fetoni- Abbiamo evidenziato l'esistenza di un cosiddetto 'periodo finestra' in cui un trattamento farmacologico e' efficace per prevenire degenerazione e morte delle cellule la cui rigenerazione, e' come detto, impossibile. Abbiamo in particolare studiato molecole presenti anche negli alimenti, vitamina E, acido Ferulico, coenzima Q10, acido rosmarinico e la curmumina, dimostrandone l'efficacia sui modelli sperimentali e la sicurezza del loro impiego con possibilita' di effettuare trial clinici con questi principi attivi che, seppure presenti nella nostra dieta, sono insufficienti per la prevenzione della sordita' ma potrebbero essere somministrati ad alte dosi quando compare una ipoacusia', continua l'Universita' Cattolica di Roma.
Nel laboratorio vengono svolte sperimentazioni anche per il trattamento delle sordita' da chemioterapici, in particolare il cisplatino che rimane il cardine della terapia del cancro, ma il cui uso e' limitato dalla comparsa di effetti collaterali gravi tra cui, appunto, la sordita'. In Audiolab vengono studiate inoltre molecole cosiddette 'intelligenti' in grado di prevenire l'insorgenza della sordita' e aumentare la sensibilita' del tumore al trattamento con cisplatino. Infine, ricerche per migliorare le performance degli impianti cocleari con lo sguardo rivolto all'orecchio bionico. 'L'impianto cocleare puo' a ragione definirsi una delle 'rivoluzioni' piu' importanti della medicina moderna- conclude il prof. Paludetti- perche' consente a un bambino, che avrebbe altrimenti scarsa capacita' di acquisire un linguaggio normale, di integrarsi perfettamente e ridurre al minimo gli effetti del suo deficit uditivo, ma la sfida della ricerca e' di migliorarne le performance di ascolto fino alla normalita' di udito', conclude l'Universita' Cattolica di Roma.
(Comunicati/Dire)