(DIRE) Roma, 8 set. - Sono 60.639 gli studenti impegnati in queste ore nel test d'ingresso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. La stragrande maggioranza dei ragazzi, pero', si dichiara contrario al sistema del numero chiuso italiano: piu' dell'85% degli studenti, infatti, considera "lo studio un diritto di tutti". Sono questi i risultati del sondaggio lanciato dal 'Corriere dell'Universita'', cui hanno risposto piu' di 4mila studenti in procinto di affrontare le selezioni di questi giorni. Ma ce ne sono anche altri. Tra questi: BASTA COL NUMERO CHIUSO - Solo il 14% degli intervistati si e' espresso a favore del numero chiuso, per regolare l'accesso alle universita' ed evitare "bolle pericolose". Ma come regolerebbero gli studenti l'accesso ai corsi di laurea? Anche in questo caso le idee sono molto chiare: piu' di uno studente su due (il 52% degli intervistati), voterebbe per un sistema alla francese: tutti dentro e selezione solo alla fine del primo anno. Per il 37%, invece, andrebbe abolito definitivamente il meccanismo del numero chiuso, considerato oramai "superato". Solo l'11% degli studenti, quindi, manterrebbe l'attuale sistema d'accesso a numero programmato per l'ingresso in facolta'.
BASTA CON I QUIZ - Parlando del test, cosa cambierebbero i ragazzi nella struttura stessa delle domande? In questo caso le idee sono diverse: la meta' degli intervistati dice basta ai quiz a risposta multipla. Il 36% degli studenti, invece, vorrebbe piu' domande specifiche, di "quelle che caratterizzano il corso di studi". Per il 13%, infine, andrebbero diminuite sensibilmente le domande di cultura generale. E il ministero dell'Istruzione, su quest'ultimo punto, sembra aver ascoltato i ragazzi: in una nota pubblicata poco prima del test di oggi, infatti, si specificava che le domande di quest'anno saranno "piu' pertinenti", con una riduzione delle materie di logica e cultura generale.
STUDIARE ALL'ESTERO? COSTA TROPPO - Per quanto riguarda la possibilita' di "scorciatoie" all'estero, gli studenti sono molto chiari. Il 53% degli intervistati nega la possibilita' di andare a studiare in atenei stranieri per evitare il test. Il 28%, pero', conferma l'interesse, anche se sarebbe troppo costoso per provarci. Solo il 18% degli studenti ammette che studiare all'estero e' una soluzione "per aggirare il numero programmato", mettendo come destinazioni preferite Romania e Albania.
NON E' FINITA - Sul sistema del numero chiuso la discussione e' piu' che mai accesa: le associazioni universitarie continuano nella loro battaglia per dare la possibilita' a tutti gli studenti di iscriversi ai corsi di laurea che preferiscono. Il ministro Giannini, dal suo canto, sembrava aver optato per il sistema "alla francese", ma di concreto, per il momento, non si e' visto ancora nulla. E le polemiche non si apprestano a placarsi. In un precedente sondaggio del 'Corriere dell'Universita'' piu' del 70% degli studenti si era dichiarato favorevole alla possibilita' di fare ricorso al test di Medicina. Come a dire: la partita non e' ancora finita.
(Cds/Dire)