(DIRE) Roma, 23 ott. - L'anafilassi da allergia alimentare, colpisce soprattutto i bimbi ed è una reazione a rapida insorgenza, potenzialmente fatale. E' necessario che le Istituzioni aiutino a fare sistema nella gestione delle anafilassi nei luoghi pubblici, le Società Scientifiche, le Associazioni Pazienti sono pronte con proposte e progetti replicabili su scala nazionale. E' questo il messaggio che esce dalla prima giornata del Congresso Nazionale di Aaito- Associazione Allergologi Immunologi Territoriali Ospedalieri- in programma a Bergamo fino al 24 ottobre. La scuola deve garantire a tutti gli studenti la possibilità di vivere in un ambiente sicuro e deve offrire anche a chi che soffre di gravi allergie l'opportunità di partecipare a tutte le attività. Per allergia è necessario specificare che si intende una reazione anomala del sistema immunitario che può presentarsi con sintomi lievi o gravi, fino ad arrivare allo anafilassi. Le allergie alimentari sono più comuni nei primi 3 anni di vita, ma si possono presentare a qualsiasi età. La maggior parte delle reazioni allergiche sono da imputarsi a un numero relativamente piccolo di alimenti: latte vaccino, uovo, soia, grano, arachidi, noci e frutta a guscio, pesce e molluschi. "L'allergia alimentare costituisce la prima causa di anafilassi in età pediatrica, e nell'ultimo decennio si è osservato un aumento di circa sette volte nei bambini tra zero e quindici anni, rappresenta inoltre la seconda causa di anafilassi nell'adulto- spiega la Dottoressa Maria Beatrice Bilò, Presidente Aaito- Le manifestazioni di anafilassi sono molteplici, e non facilmente riconoscibili, per cui esiste una sottostima dei casi. Negli ultimi anni è aumentata l'incidenza delle allergie alimentari nei bambini in età scolare, aumentando così la probabilità, soprattutto da parte del personale scolastico, di dover gestire studenti a rischio di gravi reazioni. In Italia, manca una normativa precisa, per questo motivo Aaito è a diposizione del Ministero della Salute e delle Istituzioni, per esaminare insieme le migliori esperienze gestionali a livello regionale e locale, in modo da studiarne la possibile estensione ad altre regioni e su tutto il territorio italiano", conclude Bilò.
Liguria regione d'eccellenza grazie al progetto Gaia (Gruppo Allergie e Intolleranze Alimentari). Primo piano strutturato di gestione delle anafilassi da replicare su scala nazionale. "Da anni l'Associazione Ligure Allergici, aderente a FederASMA e Allergie Onlus, con il supporto delle Rete Allergologica Ligure, ha affrontato le richieste che riguardano i bambini con allergia alimentare che utilizzavano la ristorazione scolastica, e di tutti coloro che vorrebbero approfittare della ottima gastronomia Ligure, o semplicemente consumare un pasto fuori casa in compagnia degli amici, senza rischiare la vita per una allergia alimentare- dichiara Massimo Alfieri, Presidente FederAsma e Allergie Onlus Federazione Pazienti- Da questo impegno è nato il progetto Gaia (Gruppo Allergie e Intolleranze Alimentari) che, primo in Italia, è riuscito a creare a livello regionale una rete di collaborazione ampia ed efficacie. Per questo motivo FederAsma e Allergie Onlus è fortemente motivato a proporre questa 'best practice' alle istituzioni centrali e regionali come modello da cui partire". Il progetto Gaia, affronta il problema a 360° gradi e nel tempo ha sviluppato un vero e proprio sistema articolato a fasi: prevenzione, formazione delle competenze e gestione rapida delle emergenze. "L'innovazione- spiega la Dott.ssa Paola Minale, dell'Unità Operativa Complessa di Allergologia dell'Irccs San Martino Genova- è rappresentata dalla partnership tra Regione Liguria, enti e soggetti diversi, che coinvolge il mondo della sanità e della scuola, determinanti per la sostenibilità del progetto, e, in misura paritetica, le associazioni di pazienti. l'obiettivo di Gaia è promuovere azioni globali, integrate e coordinate, che rispondano alle esigenze dei soggetti allergici e celiaci promuovendo inoltre le eccellenze della Liguria". Tutte le informazioni sul progetto Gaia sono consultabili al sito: http://www.gaiamangiarebeneliguria.it/, continua l'Aaito.
Altri progetti territoriali sulla gestione delle anafilassi: in Sicilia il Progetto Reap: consiste in una rete di protezione intorno al bambino a rischio di anafilassi per reazione allergica o a rischio di reazione asmatica grave. "Una scuola dall'aria sana" partito nel Comune di Roma e successivamente realizzato anche a Prato, Palermo, Cagliari, Torino e Milano che consiste in pratica in cicli di incontri di informazione per gli studenti e personale scolastico e primo set di formazione per gli insegnanti. Per quanto riguarda l'Europa, è importante citare l'attività dell'Eaaci- European Academy of Allergy and Clinical Immunology- alle cui linee guida si ispirano i progetti precedenti. L'Eaaci, la cui attuale presidente è l'italiana Professoressa Antonella Muraro, ha promosso una campagna di informazione a livello europeo con l'obiettivo di diffondere gli "Standard Minimi per il Bambino Allergico a Scuola" e soprattutto richiedere che gli autoiniettori di adrenalina siano resi disponibili in modo diffuso nelle scuole. Una semplice soluzione che può salvare molte vite. Dagli esperti Aaito ecco i 10 sintomi più comuni nei bimbi, che potrebbero indicare una reazione allergica alimentare: prurito al palmo delle mani e dei piedi; rossore e gonfiore generalizzato e orticaria; difficoltà respiratorie; dolori addominali; vomito e diarrea; abbassamento della voce e raucedine; debolezza da calo della pressione. Infine in caso di reazione allergica grave ecco le 3 cose da fare: tempestivo riconoscimento della reazione in atto; somministrazione di adrenalina e misure di soccorso; tempestiva allerta 118, conclude l'Aaito.
(Wel/ Dire)