(DIRE) Roma, 21 ott. - La psoriasi è una patologia cronica con un forte impatto sociale e psicologico. E oggi si ritiene che le stime sulla sua diffusione siano ampiamente sottostimate. Non solo. Molti pazienti non arrivano ad una diagnosi o ci arrivano tardi e non sempre sono trattati adeguatamente. E se da un lato le nuove terapie sono in grado di affrontare la patologia, garantendo una migliore qualità della vita per le persone affette, dall'altra si inseriscono in un quadro di vorticosa crescita della spesa del Servizio sanitario nazionale, che obbliga le amministrazioni a riflettere sull'ottimizzazione delle risorse e su una loro migliore allocazione.
Partendo da questo presupposto, un gruppo di esperti composto da specialisti in dermatologia, farmacologia, farmaco-economia, medici di medicina generale, farmacisti ospedalieri e rappresentanti dei pazienti ha elaborato e presentato oggi a Roma un documento che traccia una fotografia dei diversi aspetti legati alla psoriasi: dai sintomi all'epidemiologia, dagli aspetti psicologici ai costi. "Obiettivo del documento- fanno sapere gli esperti- è quello di delineare gli ambiti di miglioramento e le possibili aree di intervento per i malati di psoriasi, garantendo così ai pazienti il diritto a un percorso diagnostico e terapeutico corretto e appropriato".
Il documento, che ha ottenuto i patrocini di cinque società scientifiche (Adoi, Sidemast, Sif, Sifo, Simg) e dell'Associazione dei pazienti Adipso, intende in particolare essere uno strumento "di sensibilizzazione sulla psoriasi e di suggerimento di azioni concrete- spiegano ancora gli ideatori- per supportare gli attori del sistema salute nell'orientare le loro azioni e decisioni, tenendo conto sia delle esigenze dei pazienti sia delle necessità di un Sistema sanitario nazionale quotidianamente chiamato a fare fronte a emergenze di carattere economico".
Ecco di seguito il documento, che identifica 5 necessità da cui scaturiscono 8 proposte di miglioramento o 'call to action': 1) L'esigenza che il medico di medicina generale, nel suo ruolo fondamentale di primo referente del paziente, sia adeguatamente formato e informato per gestire correttamente il percorso diagnostico-assistenziale del paziente. Call to action: favorire una maggiore educazione e formazione del medico di medicina generale; 2) La percentuale di pazienti affetti dalla patologia appare largamente sottostimata, poiché spesso non dichiarata, non diagnosticata o diagnosticata tardivamente e non correttamente trattata, contribuendo in tal modo alla presenza di un sommerso rilevante. Call to action: favorire una maggiore educazione e formazione del dermatologo del territorio e promuovere una connessione tra lo specialista sul territorio e il centro di riferimento di dermatologia; 3) La complessità della patologia (che porta con sé comorbidità importanti e un forte disagio psicologico e sociale per le persone che ne sono affette) richiede che il dermatologo sia il punto di riferimento di una gestione orientata alla multidisciplinarietà per il benessere completo del paziente. Call to action: promuovere la 'gestione olistica' del paziente.
Favorire l'ampliamento della rosa degli specialisti da coinvolgere, in base alla gravità della malattia e all'impatto della patologia sulla qualità di vita del paziente; 4) La necessità di una migliore e più efficace comunicazione e informazione che contribuisca ad abbattere lo stigma che ancora circonda la patologia, rendendo i malati maggiormente consapevoli della possibilità di essere curati subito e in modo appropriato. Call to action: favorire, coinvolgendo gli stakeholder di riferimento, l'implementazione di campagne di comunicazione rivolte al grande pubblico; 5) L'allocazione delle risorse è spesso basata esclusivamente su una valutazione dei costi diretti, senza considerare anche quelli indiretti e intangibili connessi alla patologia. Call to action: considerare i risparmi ottenibili dalla maggiore diffusione delle più recenti terapie biotecnologiche in grado di controllare la malattia e assicurare un'elevata qualità di vita del paziente. Conclude il documento realizzato dagli esperti di psoriasi: promuovere un modello organizzativo più efficace in termini di gestione del paziente (diagnosi e terapia) e gestione della spesa. Introdurre infine il 'Patient Report Outcomes' nella valutazione, utilizzando indicatori clinici scientificamente validi che consentano di confrontare l'efficacia dei centri e fornire i risultati clinici migliori su base oggettiva.
(Cds/ Dire)