(DIRE) Roma, 21 ott. - Spesso le vaccinazioni dei bambini avvengono tra lacrime, grida e abbracci alle madri, ma nessun operatore sanitario vorrebbe vedere bimbi in pena e garantire situazioni di massimo confort al momento dell'iniezione potrebbe ridurre la diffidenza o la cosiddetta vaccine hesitancy.
Come ha spiegato Philippe Duclos, Senior Health Adviser del Dipartimento di Immunizzazione, vaccini e medicinali biologici dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dagli studi emerge infatti che la paura del dolore al momento della somministrazione del vaccino costituisce una delle fonti primarie di ansia per i genitori, che può determinare un calo dell'adesione alle vaccinazioni.
Per più di 30 anni, la Dott.ssa Noni MacDonald, Professoressa di pediatria presso la Dalhousie University e l'IWK Health Centre della Nuova Scozia in Canada, ha visto la preoccupazione sui volti delle madri nel momento in cui i loro figli venivano vaccinati. "Anche se le madri spesso non lo dicono, gli studi indicano che quasi la metà di loro si preoccupa per il dolore al momento della vaccinazione e nessuna vorrebbe vedere il proprio bambino soffrire". A livello globale, 1 bambino su 5 ancora non riceve le vaccinazioni salvavita di routine e si stima che ogni anno ancora 1,5 milioni di bambini muoiano di malattie che potrebbero essere prevenute con vaccini già esistenti. La paura dell'iniezione a causa del dolore, le preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini e la sfiducia nei sistemi sanitari sono fattori che possono portare le persone a ritardare o rifiutare le vaccinazioni. Per questo motivo, secondo l'OMS, la riduzione del dolore può essere considerata una buona pratica nei programmi di immunizzazione a livello mondiale, in grado di contribuire a ridurre la vaccine hesitancy e, dunque, a colmare l' immunization gap e a raggiungere gli obiettivi della nuova Strategia Globale per il più alto livello possibile di salute per tutte le donne, i bambini e gli adolescenti.
L'OMS ha di recente pubblicato il position paper "Ridurre il dolore al momento della vaccinazione", contenente misure basate sulle evidenze per ridurre il dolore che sono efficaci, praticabili e non costose. In particolare, per tutti i Paesi e tutte le fasce di età il position paper raccomanda che: - Il personale sanitario che effettua le vaccinazioni sia calmo, collaborativo e ben informato e utilizzi parole neutre quando si somministra il vaccino, preferendo espressioni come "ecco qua" invece di "ecco che arriva la puntura"; - Le persone cui deve essere somministrato il vaccino siano posizionate correttamente, a seconda dell'età. I neonati e bambini piccoli devono essere tenuti dai caregiver, mentre le persone anziane dovrebbero essere sedute in posizione verticale; venga evitata l'aspirazione con la siringa prima delle iniezioni perché potrebbe aumentare il dolore; - Nei casi in cui debbano essere iniettati più vaccini in un'unica seduta, si individui un ordine da concludersi con quello più doloroso.
Per i neonati e i bambini piccoli, si raccomandano misure supplementari: - La presenza dei genitori o dei caregiver durante e dopo la procedura di vaccinazione; - L'allattamento al seno durante o subito prima della vaccinazione; - Giocattoli, video, musica e altre distrazioni per i bambini al di sotto dei 6 anni di età.
L'Agenzia Italiana del Farmaco da tempo si è espressa sull'importanza delle pratiche di immunizzazione e sulla necessità di contrastare la diffidenza nei confronti delle vaccinazioni. "Occorre fare fronte comune contro la disinformazione sui vaccini, che rischia di compromettere i grandi passi avanti della medicina nella prevenzione di malattie anche gravi", ha infatti dichiarato nei giorni scorsi il Direttore Generale AIFA Luca Pani.
(Wel/ Dire)