(DIRE) Roma, 14 ott. - Non sono poche le potenzialita' offerte dalla telemedicina sull'erogazione di prestazioni: le 1.606 farmacie collegate, ad oggi, hanno erogato ben 17mila prestazioni (elettrocardiogramma refertato a distanza, holter pressorio, monitoraggio e diagnostica a distanza aritmie cardiache). Dagli 8.600 elettrocardiogrammi effettuati, poi, sono emerse 2.400 casi di anomalie che sono stati indirizzati al medico. Il 7% dei casi di aritmie, infine, e' stato classificato come codice rosso e indirizzato al pronto soccorso. Sono i primi dati elaborati dalla piattaforma Promofarma, per conto di Federfarma, e presentati ieri a Roma nel corso del tavolo di lavoro sulla 'Farmacia dei servizi e il 2.0', nell'ambito di Consumeeting 2015, manifestazione organizzata da Consumers' Forum, l'associazione cui aderiscono imprese, organizzazioni consumeriste e associazioni di categoria, con l'obiettivo di approfondire tematiche di interesse dei consumatori.
"L'erogazione da parte delle farmacie di una serie di prestazioni aggiuntive di alto valore sociale e sanitario- e' emerso dall'incontro- come la consegna di farmaci a domicilio, la prenotazione di visite ed esami, i test diagnostici di prima istanza, gli screening di prevenzione e la telemedicina, e' una grande opportunita' per i cittadini e per il sistema sanitario". L'intervento delle farmacie, quindi, in questo senso puo' essere di grande utilita' "non solo per tutelare la salute dei cittadini, ma anche per garantire risparmi al Ssn, in quanto- hanno sottolineato- permette di far emergere patologie in uno stadio iniziale, consentendo di curarle tempestivamente e riducendo quindi la spesa per ricoveri o interventi ospedalieri, che hanno costi elevatissimi".
Nell'ambito del tavolo sulla 'Farmacia dei servizi e il 2.0', al quale hanno partecipato rappresentanti delle associazioni dei consumatori (Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del malato, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino), delle farmacie (Federfarma, Promofarma), delle aziende produttrici (GSK) e della ricerca (Universita' Cattolica di Milano), e' stata ancora sottolineata la necessita' di "inserire in modo strutturato la farmacia nell'ambito del processo di riorganizzazione delle cure primarie, in modo da valorizzarne il ruolo di primo presidio del Ssn sul territorio, vicino alla popolazione, soprattutto alle fasce piu' deboli, quali anziani e malati cronici in politerapia".
Solo in questo modo, hanno infine convenuto i partecipanti, sara' possibile consentire ad alcune categorie di persone "di accedere a prestazioni che altrimenti sarebbero negate o erogate con grandi difficolta' e costi sociali, ovvero in modo diversificato sul territorio- hanno concluso- prevenendo l'insorgere o l'aggravarsi di patologie di forte impatto sociale".
(Wel/Dire)