(RED.SOC.) Roma, 9 ott. - In occasione della Giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre) l'Arci torna a ribadire la correttezza dell'impianto della legge 180, a trent'anni di distanza dalla riforma di Basaglia, che ha chiuso i manicomi in Italia e organizzato i servizi "secondo un'ottica che metteva al centro la persona e non la patologia, tanto da indurre l'Organizzazione Mondiale della Sanita' a indicare l'Italia e Trieste in particolare come modello di riferimento".
Secondo l'Arci vanno respinti "i tentativi di relegare i centri di salute mentale in una condizione di isolamento".
"L'intervento in tema di salute mentale - si legge in una nota - deve restare saldamente legato al tessuto sociale e ai servizi territoriali. Tale legame ha rappresentato e rappresenta il cuore della rivoluzione 'basagliana'. Reciderlo significa cancellare l'idea della de-istituzionalizzazione e, dunque, il senso stesso della legge 180".
"Come Arci - conclude la nota - vogliamo parlare in un modo diverso di salute mentale, vogliamo parlarne in termini di diritti di cittadinanza, vogliamo offrire i nostri spazi come opportunita' di relazione, di lavoro, di riflessione culturale e scientifica, promuovendo incontri tra il sapere dei professionisti (Dipartimenti di Salute Mentale), il sapere dell'esperienza (i cittadini utenti) e quello della prossimita' non professionale (amici, familiari, associazioni) per costruire un percorso collettivo nel quale tutti, nessuno escluso, si sentano protagonisti". (www.redattoresociale.it) (Com/Dire)