(DIRE) Roma, 5 ott. - "La prevalenza delle disabilita' del neurosviluppo e' sensibilmente aumentata negli ultimi decenni e sfiora oggi il 15% in eta' pediatrica. È una vera emergenza sanitaria e sociosanitaria che richiede interventi immediati per evitare che da condizioni disfunzionali si passi a disabilita' piu' complesse". Cosi' Carmelo Rachele, responsabile nazionale area neuropsichiatria infantile della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), in occasione del Congresso nazionale che si è svolto a Roma. "Per molti disturbi del neurosviluppo- ha proseguito- vi e' spesso un ritardo diagnostico di circa 2 anni. Un simile ritardo, privando il bambino di tempestivi interventi abilitativi, e' causa di insuccessi terapeutici e di trattamenti assistenziali poco incisivi nel modificare favorevolmente l'evoluzione del disturbo stesso".
La difficolta' nella definizione diagnostica delle disabilita' neurocognitive, ha aggiunto Rachele, rappresenta "una criticita' che richiede misure per favorire lo sviluppo di 'attivita' cliniche qualificanti', necessarie per facilitare percorsi diagnostico-assistenziali efficaci. Appare chiara, allora, la necessita' di una revisione dei bilanci di salute con l'inserimento di nuovi item, oltre che la creazione, all'interno degli stessi, di uno schema di valutazione psicomotoria semplificata capace di rendere la pratica clinica piu' 'sensibile' nell'intercettare tempestivamente segnali di allarme e indicatori di rischio". Per i bilanci di salute, secondo il responsabile nazionale area neuropsichiatria infantile della Fimp, e' necessaria "una 'revisione differenziata' che tenga conto del momento evolutivo del bambino e della specifica sensibilita' dei vari item nel riconoscimento precoce del rischio".
Intanto, dal congresso della Fimp e' emerso che ad oggi non esistono strumenti di screening ad elevata sensibilita' e specificita' in grado di ridurre in maniera significativa i numerosi falsi positivi e negativi. "La presenza dei nuovi item nei diversi bilanci di salute- ha quindi chiarito l'esperto della Fimp- potra' invece consentire una valutazione longitudinale di tutti i segnali di allarme e degli indicatori di rischio, dando la possibilita' di creare una 'nuova chat', piu' adatta sicuramente al modello organizzativo della pediatria italiana e capace di 'autopotenziarsi' nel corso dei primi 18 mesi. La maggiore sensibilita' di questa nuova tipologia di chat e' infatti dovuta, oltre che alla possibilita' di un'osservazione longitudinale, anche all'utilizzo di bilanci di salute piu' 'sensibili' al riconoscimento delle atipie comportamentali e capaci di rilevare alcuni dati anamnestici, auxologici e clinici, che appaiono essenziali per la definizione del sospetto diagnostico e non indagati dalle chat attualmente in uso".
Rachele ha fatto ancora sapere che "nella Regione Lazio e' stato avviato un progetto sperimentale, che prevede l'utilizzo di un sistema computerizzato in grado di far confluire, in un 'database', alcuni dei dati clinici osservati dal pediatra nei vari bilanci di salute. Questi dati, seppur apparentemente poco significativi quando presi singolarmente, possono, integrandosi, rappresentare un indicatore di rischio per determinati disturbi del neurosviluppo e generare, quando presenti, degli alert che, pur non potendo definire una diagnosi, esprimono comunque un chiaro significato di richiesta di attenzione nei confronti del bambino. In questo progetto verra' data particolare importanza alla riscoperta della semeiotica neurologica e neuro evolutiva- ha concluso infine l'esperto Fimp- quali elementi di base per dare ricchezza e fascino alla pratica clinica del pediatra di famiglia".
(Cds/Dire)