(DIRE) Roma, 18 nov. - Uomini italiani bocciati in prevenzione: otto su 10, infatti, non sono mai andati dall'urologo. Il 43%, poi, non sa che le malattie sessualmente trasmissibili (mst) si possono prevenire: solo il 16%, infatti, usa regolarmente il preservativo durante i rapporti. Il 31%, se ha il timore di avere una mst, preferisce quindi parlarne con un amico piuttosto che con il medico, mentre il 48% crede che l'epatite B sia causata dall'alimentazione scorretta. Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio effettuato ad ottobre su 35.200 italiani, di tutte le fasce d'età, e promosso on line sui siti di Sky Sport HD e 'Il ritratto della salute'. Intanto, dal 23 al 30 novembre sarà possibile sottoporsi a un controllo in 60 centri sparsi su tutto il territorio nazionale (attivo il numero verde 800.59.83.95).
L'iniziativa fa parte di Sam 'Salute al maschile', un progetto della Fondazione 'Umberto Veronesi' in collaborazione con Auro (Associazione urologi italiani) e Siuro (Società italiana di urologia oncologica).
"Con queste giornate- spiega il professor Umberto Veronesi- vogliamo dare a tutti i cittadini la possibilità di sottoporsi ad un controllo fondamentale per la salute. L'obiettivo di 'Sam', in particolare, è allineare gli uomini alle donne in fatto di prevenzione, a vantaggio della loro salute. Far capire ai maschi che prestare attenzione ai sintomi e non perdere troppo tempo prima di andare dallo specialista, infatti, è importante". Dall'adolescenza in poi, prosegue Veronesi, gli uomini dovrebbero imparare "sia e evitare stili di vita nocivi per la vita sessuale e riproduttiva (alimentazione non equilibrata, sovrappeso, fumo, abuso di alcolici, uso di sostanze dopanti) sia ad eseguire l'autopalpazione, tenendo sotto controllo la salute degli organi genitali".
Visite periodiche con uno specialista, inoltre, secondo gli esperti permetterebbero d'individuare precocemente "non solo patologie e infezioni legate alla sfera ri-produttiva, ma anche molte forme di cancro, tra cui quello alla prostata, il tumore più frequente tra gli italiani di cui quest'anno sono stati registrati 35mila nuovi casi". Secondo Michele Gallucci, presidente Auro, un uomo dovrebbe andare "regolarmente dall'urologo come le donne si recano periodicamente dal ginecologo. Per pudore, imbarazzo o semplice noncuranza, invece, questo non accade nel nostro Paese. Le patologie ed infezioni trasmesse durante i rapporti sessuali sono sempre più frequenti tra tutti gli uomini e sono decisamente più sottovalutate rispetto al passato. Il 31% degli intervistati ritiene erroneamente, ad esempio, che l'Aids sia una malattia definitivamente sconfitta".
Secondo le più recenti statistiche, nel nostro Paese sono in aumento diverse patologie maschili della sfera riproduttiva e sessuale: "Si va dal varicocele- fanno sapere ancora gli esperti- che riguarda circa un ragazzo su quattro dai 15 ai 25 anni di età, alle sempre più frequenti malattie sessualmente trasmissibili, raddoppiate negli ultimi 10 anni negli over 50.
Dalla prostatite, che interessa circa un maschio su quattro sopra i 65 anni, all'ipertrofia prostatica benigna, l'aumento di volume della ghiandola che può verificarsi in tutti gli uomini, già a partire dai 35 anni, che può dare problemi con l'avanzare dell'età. Patologie dovute, nella maggior parte dei casi, a stili di vita sbagliati. Se trascurate, possono minare la qualità di vita con conseguenza importanti come l'impotenza e l'infertilità".
Anche a letto si può e si deve fare prevenzione. Ne è convinto Giario Conti, segretario nazionale Siuro, che sottolinea: "L'Hpv o Papillomavirus, ad esempio, è uno dei principali agenti patogeni che i partner possono trasmettersi. Questo virus è responsabile oltre che del tumore alla cervice uterina nella donna anche di neoplasie del pene, dell'ano e dell'orofaringe. Il 35% degli italiani, però, è convinto che non provochi problemi di salute. Per il 38%, invece, attacca solo l'organismo femminile. È fondamentale allora aumentare il livello di informazione e consapevolezza da parte di tutti gli uomini su queste tematiche".
La prevenzione è fondamentale ad ogni età, ma "solo il 5% degli adolescenti ha svolto almeno una volta una visita con lo specialista e anche fra gli adulti la regolarità nel rapporto con l'urologo e l'attenzione ai possibili sintomi iniziali di un disturbo lascia molto a desiderare". Gli uomini sono quindi ancora troppo poco attenti al loro benessere.
Conclude quindi Monica Ramaioli, direttore generale della Fondazione Veronesi: "Per questo abbiamo deciso di dedicare a loro il progetto 'Sam', che unisce prevenzione e ricerca per lo sviluppo di nuove cure contro il cancro alla prostata e alla vescica. Abbiamo già finanziato 3 borse di ricerca del valore annuale di 30mila euro, ma l'obiettivo è riuscire a fare di più: la campagna prevede una raccolta fondi per finanziare almeno 10 borse di ricerca sui principali tumori uro-genitali. Accanto a nuove attività di divulgazione e sensibilizzazione dedicate agli uomini di tutte le età, dall'adolescenza alla maturità".
(Wel/ Dire)