(DIRE) Roma, 13 nov. - Solo 8 regioni italiane, sulle 16 monitorate, superano a pieni voti l'esame per i Lea. La verifica finale è stata effettuata su 38 adempimenti che Regioni e Province autonome devono rispettare "per accedere a una quota premio del fondo sanitario nazionale, come l'attivazione di flussi informativi sulle liste di attesa e la riorganizzazione del percorso nascita". È quanto emerge dal Rapporto sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza e sull'efficienza del sistema sanitario italiano per l'anno 2013, pubblicato oggi sul sito del ministero della Salute.
"Tra le Regioni in regola- fa sapere il Rapporto- risultano adempienti Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. Per le rimanenti otto (Lazio, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise, Piemonte, Sicilia, Calabria), che hanno sottoscritto un piano di rientro, pur rilevando un progressivo miglioramento per quanto riguarda la riorganizzazione del sistema informativo e delle reti assistenziali, persistono significative inadempienze, soprattutto relative a: riorganizzazione dei punti nascita; cure palliative; prevenzione; riorganizzazione della rete dei laboratori".
Tra le 16 Regioni monitorate, nello specifico, si distinguono quelle "a statuto ordinario più la Sicilia- prosegue il rapporto sui Lea del ministero- ossia quelle che hanno accesso al fondo sanitario e che, se risultano inadempienti, vengono private del 3% di questo (o del 2% nel caso di Regioni adempienti nell'ultimo triennio)".
Una situazione particolare, inoltre, l'hanno presentata Basilicata e Umbria: ad entrambe è stato infatti chiesto di rispondere entro il primo semestre 2015 "ad una prescrizione per l'attuazione di quanto previsto per la riorganizzazione e la messa in sicurezza dei punti nascita. Analoga prescrizione riguardava- conclude il Rapporto- per la sola Basilicata, la riorganizzazione della rete laboratoristica".
I DATI Cala in Italia, nel 2013, il numero dei ricoveri. Ma nel nostro Paese, però, ci sono ancora troppi parti cesarei. Non solo: sempre meno bambini e anziani, oggi, si sottopongono alle vaccinazioni. È quanto emerge dal Rapporto sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza e sull'efficienza del sistema sanitario italiano per l'anno 2013, pubblicato oggi sul sito del ministero della Salute.
"In tutte le Regioni- fa sapere il Rapporto- si registra una diminuzione dei ricoveri ospedalieri e l'aumento dell'appropriatezza dell'assistenza erogata, già osservati rispetto all'anno 2011". Per quanto riguarda i parti cesarei primari, invece, "la percentuale è ancora elevata- si legge- e in alcune realtà regionali, in particolare, si osserva addirittura un aumento dei valori percentuali".
In merito alla copertura vaccinale nei bambini "a 24 mesi per una dose di vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e alla copertura vaccinale per vaccinazione antinfluenzale nell'anziano, queste- conclude il Rapporto- fanno invece registrare un complessivo peggioramento in tutto il Paese".
(Wel/ Dire)