(DIRE) Roma, 11 nov. - "Bisognerebbe distinguere gli esami diagnostici da eseguire a scopo di prevenzione da quelli che hanno invece lo scopo di pianificare trattamenti in presenza di malattia in atto. Penso che queste due fattispecie dovrebbero seguire un decorso diverso: nelle liste d'attesa, invece, si trova sia l'uno sia l'altro, con il risultato che molto spesso i pazienti che hanno bisogno di fare esami urgenti, perché appunto hanno la malattia in atto, subiscono la lista d'attesa di pazienti che invece devono fare una normale procedura di screening per una diagnosi precoce". Così Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell'Istituto nazionale Tumori 'Regina Elena' di Roma, intervistato dalla Dire a margine di un incontro sul mieloma multiplo che si è svolto nella Capitale, presso l'Hotel Nazionale.
"Servirebbero insomma- ha proseguito- due canali, due strutture e due operatori completamente diversi. Le liste d'attesa possono essere infatti importanti, ma incompatibili con il corretto svolgimento dei trattamenti, soprattutto in quelle Regioni che sono sottoposte a piani di rientro e che, dunque, hanno grosse restrizioni sul personale e in qualche modo- ha concluso Cognetti- ritardano il decorso delle normali cure".
(Wel/ Dire)