(DIRE) Roma, 6 nov. - "Abbiamo formulato un'intesa con la proposta di costituire un tavolo con lo Stato per valutare sia le priorità e sia la sostenibilità finanziaria". E' quanto ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, al termine della riunione dell'assemblea dei governatori, rispondendo a una domanda sul Piano vaccini.
Chiamparino ha sottolineato che si tratta di "un'intesa con la richiesta di arrivare a questo tavolo su cui mi risulta ci sia già un accordo". Si tratta, di fatto, di un rinvio del Piano che dovrà entrare in vigore dopo l'allarme sul calo delle vaccinazioni lanciato dall'Iss. Un Piano per cui servirebbero almeno 620 milioni per farlo funzionare a dovere e che ha suscitato polemiche anche per le possibili sanzioni ai medici.
Gli obiettivi del Piano vaccini sono: mantenere lo stato polio-free, raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free, garantire l'offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d'età e popolazioni a rischio. E inoltre: aumentare l'adesione consapevole, contrastare le disuguaglianze, completare l'informatizzazione delle anagrafi vaccinali, migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili, promuovere nella popolazione generale e nei professionisti sanitari, una cultura delle vaccinazioni, sostenere, a tutti i livelli, prevedere interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza, attivare un percorso di revisione e standardizzazione dei criteri per l'individuazione del nesso di causalità ai fini del riconoscimento dell'indennizzo e favorire la ricerca e l'informazione scientifica indipendente sui vaccini.
"La discussione internazionale relativa al superamento dell'obbligo vaccinale- si legge in una parte del Piano- e alla valorizzazione delle scelte consapevoli dei cittadini sul tema si avvale dell'esperienza regionale che permette di comprendere le procedure, la tempistica e i costi organizzativi che ne conseguono. Tale percorso sarà approfondito e dal nuovo piano potrà essere generata una normazione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad esempio, l'obbligo di certificazione dell'avvenuta effettuazione delle vaccinazioni previste dal calendario per l'ingresso scolastico. Parte integrante di questi vincoli sarà anche la ricognizione continua delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale e dell'offerta attiva delle vaccinazioni da parte dei medici e del personale sanitario dipendente e convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali, che possano portare anche all'adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata l'opportunità".
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha comunque successivamente ribadito, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, "che non c'e' alcun piano in atto per bloccare l'accesso a scuola dei bambini non vaccinati".
"E' stato approvato dalle Regioni il Piano vaccinazioni che per noi e' molto importante- ha spiegato- perche' affronta il problema del calo dei vaccini obbligatori dei bambini che rischia di minare l'effetto gregge in quelle zone". Qualora ci dovesse essere una iniziativa del genere sulle scuole dovra' "passare dal Parlamento perche' serve una legge dello Stato".
(Wel/ Dire)