(DIRE) Roma, 27 mar. - "Il Lazio rischia di perdere una storica eccellenza sanitaria che, con evidente efficacia, svolge una straordinaria opera di prevenzione delle talassemie ed emoglobinopatie". Cosi' Antonio Amato, direttore del Centro studi Microcitemie di Roma, che prosegue: "È incomprensibile ai piu' l'atteggiamento di chiusura dell'amministrazione regionale circa il rinnovo del progetto dell'Anmi Onlus e la concessione del relativo finanziamento, gia' ridotto di oltre 100mila euro nel 2014".
Negli ultimi 40 anni ad usufruire del Centro "sono stati quasi 2 milioni di cittadini della nostra Regione- fanno sapere- E il risultato e' di aver quasi azzerato l'incidenza di queste malattie con un risparmio attuale di circa 10 milioni di euro l'anno per il Ssr". Per questo, secondo il presidente Amato, e' semplice capire che "l'interruzione dei programmi di prevenzione annullera' in breve i risultati ottenuti portando ad un aumento incontrollato di casi di patologie emoglobiniche, con un carico sempre piu' gravoso di terapie trasfusionali, costi farmaceutici, trattamenti sanitari e spesa sociale".
L'Anmi Onlus ha intanto "messo in campo le ultime risorse disponibili per il mantenimento delle attivita' sanitarie del Centro studi Microcitemie di Roma e sollecitato l'assessorato alla Salute ad approvare in tempi brevissimi il programma proposto". Pena: "La graduale e inevitabile sospensione dei servizi", conclude Amato.
(Com/Cds/Dire)