(DIRE) Roma, 27 mar. - "Il sistema sanitario ha perso la capacita' di 'ascoltare' i malati". Ne e' convinto Francesco Bevere, direttore generale Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), secondo cui tale capacita' "e' essenziale per rendere continuamente migliorabile una realta' organizzativa cosi' articolata, personalizzata e complessa come quella della sanita'". Bevere, che questa mattina e' intervenuto ad una giornata di studi promossa dalla Scuola nazionale dell'amministrazione, in collaborazione con la Luiss Universita' 'Guido Carli', ha cosi' proseguito: "Anche se oggi sempre piu' persone guariscono, dal punto di vista dei contatti umani descrivono l'esperienza ospedaliera come deludente".
Secondo il direttore generale Agenas "abbiamo creduto troppo alle sole capacita' di curare il sintomo e la malattia, riducendo il corpo e il volto dell'ammalato a divenire un luogo fisico, svuotato della sua storia di persona, con suoi sentimenti, le sue emozioni, i suoi misteri e la sua intimita' piu' profonda. E questo non lo definirei un successo dell'organizzazione, se non di uno dei profili dell'organizzazione ospedaliera. Non dobbiamo pensare al Servizio sanitario nazionale come ad un luogo burocratico, ma ad una realta' che deve essere in grado di garantire sicurezza e specialita' delle cure, ma anche conforto, accoglienza umana, comprensione e sostegno".
Soltanto un'organizzazione con queste caratteristiche, ha aggiunto Francesco Bevere, direttore generale Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), "sara' in grado di contenere e gestire esperienze cosi' difficili per chi ci lavora e cosi' dolorose per chi le vive a causa di una malattia o della perdita di una persona cara. Il nostro sistema sanitario e' tra i primi al mondo e in Europa dal punto di vista della qualita' e dei risultati in termini tecnico-specialistici- ha sottolineato ancora- ma piu' vulnerabile dal punto di vista della sua capacita' di comunicare e di interagire con i cittadini, con gli ammalati e con i loro familiari, avendo trascurato l'utilizzo di buona parte delle discipline che afferiscono alle 'scienze comportamentali', proprio quelle che contribuiscono a conoscere i meccanismi che attivano ed influenzano i comportamenti dei diversi gruppi sociali".
Anche in quest'ottica, dunque, l'Agenas ha firmato un protocollo d'intesa con la Sna, "per sviluppare un progetto formativo per operatori della sanita' impegnati in ambienti di elevata complessita'. Un percorso che comprende anche moduli specifici per l'approfondimento dei temi dell'umanizzazione delle cure- ha concluso Bevere- della comunicazione e dei comportamenti nei luoghi di cura".
(Com/Cds/Dire)