(DIRE) Roma, 27 mar. - "Una legge regionale sulla conciliazione in ambito sanitario è stato uno degli obiettivi primari del nostro Ordine. E' stato un percorso iniziato nel maggio 2013 durante un convegno alla terza Università di Roma, dove erano presenti il Presidente della Corte di Cassazione appena eletto, Giorgio Santacroce, e il suo predecessore Ernesto Lupo. In quella occasione, insieme ai presidenti degli altri Ordini intervenuti (avvocati e commercialisti) lanciammo la proposta di una conciliazione obbligatoria nelle Asl e nelle aziende regionali. Tale proposta ha trovato l'interesse e la collaborazione delle istituzioni competenti". Così Domenico Quadrelli, consigliere dell'Ordine dei Medici di Roma, intervenendo oggi all''Open Day conciliazione', una giornata di dibattito e approfondimento promossa dall'Osservatorio sui conflitti e la conciliazione che si è tenuta a Roma nella Città giudiziaria.
"L'ordine- ha proseguito Quadrelli- ha quindi predisposto una bozza di proposta di legge che, attraverso vari confronti nelle sede istituzionali, è giunta, tramite l'Osservatorio Regionale sui Conflitti e sulla Conciliazione, all'attenzione del Presidente del Tribunale di Roma, Mario Bresciano, il quale ha suggerito alcune modifiche recepite dagli estensori del documento. Il testo così modificato, quindi, è stato portato al vaglio della giunta regionale che lo ha approvato il 9 gennaio dello scorso anno. La prossima tappa, o meglio il traguardo, sarà quella della approvazione da parte del Consiglio Regionale".
Gli obiettivi fondamentali della legge, spiega il consigliere Omceo Roma, sono tre: "1) garantire standard di efficienza e qualità nella erogazione di servizi pubblici; 2) assicurare la tutela dei cittadini; 3) prevenire situazioni di contenzioso tra enti pubblici regionali ed utenti". Durante il convegno di presentazione della proposta di legge approvata dalla giunta nel luglio dello scorso anno, ha spiegato ancora, "il presidente Bresciano ha sottolineato l'importanza del procedimento della conciliazione che i cittadini potranno instaurare davanti alla camera regionale di conciliazione, una volta che la legge abbia superato l'esame del Consiglio regionale".
Quadrelli ha poi fatto sapere che "nel 2013 i procedimenti civili iscritti a ruolo davanti al tribunale di Roma sono stato pari a 210mila, con una definizione di circa 203mila con conseguente aumento delle pendenze. Credo che all'interno di questi numeri- ha sottolineato- la presenza di procedimenti riguardanti i medici sia un numero rilevante". Intanto, lo studio OR.ME (Osservatorio per la responsabilità medica), espressione di una convenzione sottoscritta dal Tribunale di Roma, Università di Tor Vergata e Ordine dei Medici di Roma, "ha analizzato tutte le sentenze emesse dal tribunale civile di Roma dal 2001 al 2007, con un dato finale di 1.938 sentenze e 2.244 posizioni mediche esaminate. Delle domande di risarcimento presentate il 32% sono state rigettate ed il 12% hanno trovato accoglienza parziale".
Da questi dati e da quelli emersi dallo studio Orme, secondo il consigliere Quadrelli, "scaturisce l'enorme l'interesse che riveste per l'Ordine l'emanazione di questa legge. Il riconoscimento del diritto civile al dialogo tra cittadino ed istituzioni assume, nel nostro mondo professionale, una importanza più che rilevante dal momento che, come dimostrano i dati, la conflittualità con richiesta di danni è ormai quotidiana anche se spesso si traduce solo in un nulla di fatto nell'arco di anni. La conciliazione, al contrario, potrà con molta probabilità ridurre l'accesso ai processi, dando così più spazio a quelli che realmente hanno necessità; soddisfare le esigenze, laddove siano concrete, di chi ritiene di dover essere risarcito; rinsaldare un rapporto di fiducia tra medico e paziente, elemento essenziale di ogni diagnosi e terapia, tramite l'avvio di una 'cultura della pacificazione'".
Ha aggiunto Quadrelli: "Il presidente Bresciano ha anche manifestato l'esigenza che l'indipendenza e la terzietà della futura Camera Regionale di Conciliazione fosse garantita attraverso una rigorosa selezione dei conciliatori condotta dagli Ordini Professionali di appartenenza, volti a verificare i requisiti, sia di preparazione tecnica che di idoneità morale. L'Ordine di Roma si è fatto carico di tale raccomandazione e ha sottoscritto un accordo con l'Istituto Regionale di Studi Giuridici 'Carlo Jemolo' per la realizzazione di corsi di formazione per mediatori medici ed altre attività didattiche , scientifiche e seminariali inerenti la conciliazione nelle controversie sanitarie".
Grazie a tale accordo, ha detto ancora Quadrelli, "sono stati realizzati due corsi nel 2014 e due corsi in questi primi tre mesi del 2015 per un totale di circa 120 medici formati. I corsi si svolgono in otto moduli di 5 ore ciascuno per un totale di 40 ore di formazione e i temi trattati riguardano: il quadro normativo generale della conciliazione in Italia, in Europa e nel mondo; il progetto di legge regionale sulla conciliazione; i compiti e le responsabilità del mediatore; le tecniche di gestione del conflitto e la interazione comunicativa; il procedimento della conciliazione; le tecniche di conciliazione e di mediazione; la responsabilità medica. Il tutto- ha concluso il consigliere dell'ordine dei medici capitolino- arricchito da esercitazioni pratiche".
(Com/Cds/Dire)