Roma, 23 mar. - Articolo tratto da 'Redattore sociale'. E' di pochi giorni fa la nascita dei primi due gemelli in Italia frutto di fecondazione eterologa, assistita, con ovulo donato da una donatrice volontaria italiana. Dal 9 aprile 2014, infatti, con una sentenza della Consulta, anche in Italia e' possibile ricorrere a questo tipo di fecondazione per avere dei figli, dopo il fallito referendum del 2005 per abrogare la legge 40 che inizialmente la vietava.
Ma nati i bambini, scoppiata la polemica: la vice presidente della commissione Affari Sociali della Camera, Eugenia Roccella, ha denunciato che il rimborso che in Italia spetta alle donatrici, che nel caso in questione e' stato di circa 1.200 euro, invece che coprire i giorni di lavoro persi dalla donna per la donazione e compensare i mancati guadagni, si configurerebbe come un vero e proprio pagamento per l'ovulo stesso. Il rischio, secondo la Roccella, e' che si dia origine a una vera e propria compravendita di ovociti.
Se cosi' fosse, cio' sarebbe illegale, perche' la legge stabilisce che la donazione di ovuli debba essere effettuata a titolo assolutamente gratuito. Rimborsi sono in realta' previsti in tutta Europa, ma il diritto comunitario, con un documento ufficiale datato 1998, stabilisce che essi non debbano mai ammontare a una somma tale da costituire il motivo principale per la donazione. In altre parole: rimborsare va bene, dato che si tratta di un procedimento lungo, in cui la donna viene sottoposta a terapie ormonali e infine a un intervento chirurgico per l'asportazione dell'ovulo, ma il rimborso non deve essere visto come una sorta di remunerazione.
Da uno studio condotto dalla European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE) in sessanta cliniche di undici paesi europei e' emerso che la maggioranza delle donne donano gli ovuli per ragioni di tipo altruistico, cioe' per aiutare le coppie non fertili, ma e' presente una percentuale non trascurabile di donatrici che si aspetta qualcosa in cambio della loro donazione, in particolare un contributo di carattere finanziario. Il 46% delle intervistate hanno addotto il puro altruismo come unica motivazione per la loro donazione, il 32% ha parlato di ragioni di tipo sia altruistico che finanziario e il 10% ha ammesso di averlo fatto per motivi solo di carattere finanziario. In questo, secondo lo studio, l'eta' gioca un ruolo fondamentale: il 46% delle donatrici under 25 ha detto di donare l'ovulo puramente per altruismo, mentre la percentuale sale al 79% delle donne over 35. D'altro canto, il 12% delle donatrici sotto i venticinque anni ha dichiarato di essere motivate da ragioni meramente finanziarie, rispetto all'uno per cento delle donne che hanno superato i 35 anni. Insomma piu' si e' giovani piu' sembra che i soldi rivestano un ruolo importante nella decisione di donare i propri ovuli. Lo stesso studio rivela come circa un terzo delle donatrici abbia un'educazione universitaria e circa la meta' abbia gia' un proprio figlio.
In alcuni paesi (come Grecia, Russia e Ucraina), secondo la ricerca, il contributo finanziario dato alle donne e' considerato un fattore molto importante rispetto ad altri ma, come spiega Guido Pennings, uno degli autori dello studio, "il fatto che una donna riceva un compenso per la sua donazione, anche quantificato in soldi, non significa che la donatrice sia motivata a donare dai soldi che riceve". Ma i 1.200 euro dati all'italiana che ha donato l'ovulo per i primi due gemelli frutto della fecondazione eterologa sono molti o pochi? Se guardiamo a quello che succede in Europa, vediamo come ci situiamo piu' o meno nel mezzo fra chi non da' assolutamente nessun rimborso, come la Francia, e chi - come il Belgio - garantisce un rimborso di circa duemila euro. In molti paesi, comunque, il rimborso e' stimato fra i cinquecento e i mille euro. A rappresentare un caso unico che rischia di degenerare in derive di tipo eugenetico sono gli Stati Uniti, in cui una donatrice di ovuli puo' ricevere dai quattromila ai diecimila dollari o anche di piu' per chi, come si legge sul sito Egg donor America, si sia gia' sottoposta a un ciclo di donazione o i cui ovuli abbiano qualita' eccezionali.
(Com/Dire)