(DIRE) Roma, 9 mar. - "Il numero di tumori sta aumentando ma stanno aumentando anche le guarigioni. La cosa piu' importante e' che per la prima volta, in questo rapporto, non si parla piu' di sopravvivenza, ma di guarigione e i dati sono di 1 persona su 4 a cinque anni. Si tratta quindi di un elemento estremamente importante". Cosi' Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, a margine della conferenza stampa di presentazione dello studio 'I tumori in Italia: prevalenza e guarigione da tumore in Italia' realizzato dall'Airtum Working Group e presentato oggi presso l'auditorium del ministero.
"La lotta al tumore- prosegue Lorenzin- come noi abbiamo sottolineato anche nelle varie convenzioni fatte durante la Conferenza Stato-Regioni, deve andare nella direzione di un approccio complessivo che parta dalla prevenzione primaria, cosa che dobbiamo ripetere allo sfinimento, con corretti stili di vita tra cui sana alimentazione, attivita' fisica e diagnosi precoce, rispettando i protocolli per gli screening. Perche' e' questo cio' che fa la differenza, soprattutto per il tumore al collo dell'utero, il tumore al seno e quello al colon retto, tra il guarire certamente o il ritrovarsi in una situazione molto problematica".
Intanto stanno per arrivare decine di nuovi farmaci biologici per la cura del cancro, che guariscono ma sono costosissimi. Tali farmaci, quindi, avranno un impatto estremo sul sistema sanitario nazionale. Come farete, allora, fronte a questo? "Abbiamo gia' cominciato ad affrontare il tema con il fondo sugli innovativi, che non riguarda solo l'epatite C- risponde il ministro ai giornalisti- È evidente che ci troveremo a dover affrontare una nuova fase della sanita' italiana ed e' proprio questo quello che io sto cercando di spiegare anche agli attori economici, cioe' che i modelli che noi abbiamo applicato negli ultimi quindici anni per il finanziamento della spesa farmaceutica non funzionano piu'. E non funzioneranno neanche in futuro, perche' l'impatto della ricerca scientifica con le nuove molecole sara' enorme nei prossimi cinque anni. Quindi un sistema come il nostro deve essere in grado di garantire a tutti, in modo universalistico, l'accesso a questi nuovi farmaci che o ti guariscono o ti permettono una qualita' della vita veramente superiore, con tassi di sopravvivenza su alcuni cancri, prima considerati quasi incurabili, di 10/12 anni, con risultati dunque veramente eccezionali".
Per questo la strada, secondo il ministro della Salute, e' quella "di applicare innanzitutto il nuovo patto della Salute- spiega ancora- mettendo in efficienza il sistema. Un sistema che ha ancora ampi margini di recupero, non con i tagli lineari delle solite voci di spesa, ma con una programmazione e un attento monitoraggio della governance, delle scelte che vengono fatte e della proprieta' della prestazione. Gia' in questo modo noi avevamo calcolato di recuperare 10 miliardi in cinque anni. Prima si parte, prima si risolve il tema".
Esiste pero' ancora un problema di assistenza fuori dall'ospedale: molte Regioni, infatti, non si sono ancora attrezzate per assistere chi e' guarito ma ha ancora problemi legati alla malattia. "Questo e' il vero tema della riforma sanitaria- risponde ancora la Lorenzin- che non ho cominciato io ma e' iniziata nel passato, cioe' quella di fare degli ospedali un luogo dove si curano gli acuti e di curare i cronici o le situazioni intermedie sul territorio. Se il territorio non funziona, tutto torna infatti all'ospedale con un disservizio e aumento dei costi. Per questo con il ministro Poletti stiamo costruendo una nuova piattaforma che preveda, nell'ambito della socio-assistenza, quello che gia' stiamo facendo nell'ambito sanitario, quindi certezza di un fondo, monitoraggio della spesa, controllo ex post ed ex ante". Conclude il ministro: "Siamo in una fase di grandi cambiamenti: quello che dobbiamo fare e' affrontarli in modo sistematico, dando una cornice uniforme e armonica a tali riforme".
(Cds/Dire)