(DIRE) Roma, 4 mar. - "Un passo iniziale, ma insufficiente ed aleatorio". È il commento dell'Anaao Assomed in merito all'avvio del processo di stabilizzazione del personale precario in sanita', appena firmato dal ministro della Salute. "Non solo esso non tiene conto- prosegue l'Associazione dei medici dirigenti- dell'impossibilita' di conciliare un valido e sostenibile iter di stabilizzazione con il blocco del turn-over ed i vincoli assunzionali, ma si limita ad attribuire alle Regioni una mera possibilita' senza alcuna efficacia cogente".
Affinche' l'abuso di contratti atipici cessi, prosegue l'Anaao, "e le vacanze dei posti nella dotazione organica siano occupati da personale di ruolo, e' necessaria la fine del blocco del turn-over, non solo nella misura del 15%, anche per le Regioni sottoposte a piano di rientro, cominciando ad assicurare l'immediato scorrimento delle graduatorie concorsuali vigenti con assunzione del personale sanitario idoneo e la indizione di concorsi pubblici evitando fenomeni a macchia di leopardo".
Ma quello che soprattutto occorre, secondo i medici dirigenti, e' "un provvedimento legislativo ad hoc, magari nell'ambito del ddl delega ex art.22 del patto della Salute, che consenta la trasformazione/stabilizzazione dei contratti atipici non ricompresi nel Dpcm, che sono la maggioranza, che, al pari degli altri, concorrono a garantire i Lea occupando posti in dotazione organica vacanti da anni, al fine di impedire la brusca ed improponibile interruzione di pubblici servizi essenziali". Senza tali provvedimenti, infatti, "si rischierebbe addirittura di rimettere in discussione le proroghe dei contratti gia' previste dalle diverse Regioni, prefigurando un vero e proprio dissesto organizzativo e di salute pubblica".
Aggiunge infine l'Anaao Assomed: "I precari della sanita' non hanno meno diritti di quelli della scuola ed il diritto alla salute dei cittadini non puo' essere garantito da una assistenza precaria fatta da esistenze precarie. E' il momento di dare speranza- conclude- anche alle speranze dei giovani medici e dirigenti sanitari".
(Cds/Dire)