(DIRE) Roma, 21 mag. - Le piu' avanzate tecnologie biotecnologiche e bioinformatiche sposano la storica tradizione dell'Universita' di 'Tor Vergata' nella genetica: e' italiano il primo polo universitario per lo screening genetico non invasivo prenatale (delle patologie cromosomiche), basato sul sequenziamento di frammenti di Dna fetale libero circolante nel sangue della gestante. Nato dall'accordo tra l'Ateneo romano, la cinese Bgi (il piu' grande gruppo mondiale di genomica) e il Bioscience Institute di San Marino, tale polo avra' l'obiettivo "di raffinare lo screening delle patologie genetiche in epoca prenatale per offrire una tempestiva e corretta informazione alle coppie a rischio".
E ancora: "Si potra' fornire il supporto della genetica medica agli operatori della medicina fetale- proseguono gli esperti- e ai ginecologi che gestiscono il primo trimestre di gravidanza; inoltre si potranno coltivare le conoscenze per sviluppare e migliorare le tecnologie e puntare sull'innovazione. Allo stesso tempo, poi, si potra' continuare la ricerca sulla terapia genica per le malattie oggi prive di una cura che verrebbero precocemente individuate con il test". Un grande progetto di 'terza missione', dunque, in cui gli atenei prevedono finanziamenti esterni a progetti di ricerca e di innovazione.
(Com/Dire)