(DIRE) Roma, 13 mag. - È partito lo scorso novembre, all'ospedale pediatrico Bambino Gesu', il primo trial europeo di una nuova tecnica, messa a punto dall'equipe di Franco Locatelli, per ridurre i rischi di infezione di ricaduta della leucemia, nei casi di trapianto di midollo da donatore aploidentico, ossia compatibile a meta' con il ricevente.
L'annuncio e' stato dato in occasione del convegno per i 30 anni da Irccs dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu'. Il nosocomio ha ormai da 5 anni messo a punto il trapianto di cellule staminali da uno dei due genitori per tutti i bambini colpiti da immunodeficienze severe, rare malattie genetiche dell'infanzia, leucemie e tumori del sangue che possano beneficiare della procedura trapianto logica. Questa nuova tecnica che punta a ridurre infezioni e ricadute post-trapianto nel campo delle leucemie, di fatto, accelera la ricostituzione immunologica dopo l'operazione.
L'utilizzo delle cellule del donatore vengono geneticamente modificate attraverso l'introduzione di un nuovo gene suicida (chiamato Caspasi 9 indicibile) e questo permette, in caso di reazioni avverse, di controllarle, per impedire l'aggressione delle cellule del donatore sull'organismo del ricevente. I risultati hanno dimostrato come la probabilita' di cura definitiva per i bambini sottoposti a trapianto di midollo da uno dei due genitori sia del 90%.
Il trial, primo di questo tipo in Europa, non solo in campo pediatrico, rendera' questo tipo di trattamento piu' sicuro ed ampliabile ad un numero ancora piu' elevato di pazienti.
(Mel/Dire)