(DIRE) Roma, 13 mag. - "Un 'navigatore' che fonde le immagini della risonanza magnetica con quelle dell'ecografia tridimensionale, guidando l'ago della biopsia fino al 'bersaglio', ovvero le cellule neoplastiche all'interno della prostata": e' la possibilita' offerta dalla tecnologia 'fusion', ora disponibile presso l'Unita' operativa di Urologia del Policlinico universitario Campus Bio-medico, diretta da Giovanni Muto.
La struttura "e' la prima nel Lazio, tra quelle accreditate con il Servizio sanitario nazionale, e una delle prime in Italia a poter offrire ai suoi pazienti questa innovativa tipologia di esame diagnostico" che, "oltre a ridurre in modo significativo il rischio che alcuni tumori prostatici possano passare inosservati, evita di dover pungere piu' volte la stessa area, perche' rende visibile il tessuto tumorale in modo differenziato rispetto a quello sano, superando il limite della tradizionale ecografia ad ultrasuoni".
Come spiega Muto, "Le immagini tridimensionali messe a disposizione dalla biopsia 'fusion' forniscono all'operatore le coordinate necessarie a individuare e raggiungere con l'ago, durante l'esame, la massa tumorale. Una novita' importante, perche' fino ad oggi la neoplasia visibile sulla risonanza magnetica non poteva poi essere individuata in modo 'mirato' con l'ecografo durante l'indagine, che veniva effettuata in modo casuale".
Per questo, continua Giovanni Muto, i pazienti "erano costretti a sottoporsi anche a due o tre biopsie negative prima di ottenere un risultato positivo; inoltre, per avere maggiori probabilita' d'incontrare il tumore, la tecnica tradizionale richiedeva almeno dodici prelievi di tessuto, con una percentuale d'individuazione che non superava comunque il 35%. Ora ne bastano due o tre per consentire al clinico d'impostare una terapia del carcinoma prostatico riscontrato realmente su misura".
Una novita', quella della biopsia 'fusion', che interessa un numero crescente di persone: secondo i dati della Societa' italiana di Urologia, infatti, tra gli uomini over-50 il carcinoma della prostata "e' il principale tumore maligno in termini d'incidenza (12%, ha superato anche quello al polmone, fermo al 10%) e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori maschili diagnosticati; peraltro, l'incidenza negli ultimi dieci anni e' piu' che raddoppiata (+53%), anche a seguito dell'aumento dell'eta' media della popolazione e dell'introduzione dell'esame dell'Antigene prostatico specifico, o Psa".
(Com/Rel/Dire)