(DIRE) Roma, 6 mag. - La storica struttura, che da 60 anni nel Lazio rappresenta l'eccellenza nel campo della diagnostica e della prevenzione dell'Anemia Mediterranea e delle emoglobinopatie, interrompe l'erogazione dei servizi di diagnostica e di assistenza sanitaria, avendo esaurito le proprie risorse economiche.
Non potendo disporre del consueto finanziamento regionale per il 2015 ed avendo esaurito il proprio fondo sociale, l'ANMI Onlus è obbligata a compiere una scelta difficile e dolorosa che avrà ripercussioni negative su centinaia di pazienti che afferivano alla struttura e su migliaia di utenti che ogni anno potevano usufruire gratuitamente dei servizi di diagnostica emoglobinica e delle indagini di biologia molecolare per la prevenzione, nei propri figli, di patologie insidiose e devastanti come le talassemie.
Le decine di persone che da stamattina continuano ad affluire al Centro e vengono informate dal personale sull'impossibilità di eseguire le analisi richieste, vanno via sconcertate, pur esprimendo solidarietà e partecipazione nei confronti degli operatori sanitari ormai rassegnati ad un inevitabile licenziamento.
"Finora abbiamo dovuto mandare indietro - riferisce il Dott. Amato, direttore del Centro Studi Microcitemie di Roma - una cinquantina di persone, giovani coppie, soggetti anemici, donne in gravidanza, tante famiglie, alcune di immigrati assistite.
nei centri di accoglienza; abbiamo inviato in Pronto Soccorso una donna di origini africane alla 33a settimana di gravidanza con un'anemia marcata da diagnosticare. E sarà così anche nei prossimi giorni: cercheremo di continuare ad essere utili come possiamo, magari solo per indirizzare al meglio gli utenti o fornire una consulenza.
Fino all'ultimo giorno di servizio non perderò la speranza nella possibilità di riallacciare un rapporto con l'Assessorato che faccia ripartire i programmi di screening, che tra l'altro, hanno comportato ogni anno per la sanità regionale risparmi per svariati milioni di euro. Confidiamo in una presa di coscienza del Presidente Zingaretti a cui toccherà dire l'ultima parola!" Certo è sconfortante aggirarsi negli ambulatori vuoti e osservare gli strumenti di laboratorio spenti, considerando che ci sarebbe ancora tanto da fare per arginare la piaga delle patologie emoglobiniche, non solo nel Lazio, ma in tutta Italia, dove, per effetto dei fenomeni migratori, le emoglobinopatie stanno diventano emergenza sanitaria, e presso i Centri Trasfusionali si stanno moltiplicando i casi che necessitano di trattamento.
(Com/Dire)