(DIRE) Roma, 24 lug. - "La prossima settimana ci sara' la seconda edizione del concorso nazionale per l'accesso alle Scuole di specializzazione. I problemi strutturali sono noti a tutti, nonostante quest'anno il Ministero dell'Universita' e le Regioni abbiano trovato un buon accordo per oltre 6000 contratti di lavoro per i futuri specializzandi, almeno un 40 % dei giovani laureati e' destinata a rimanere fuori da questa importante opportunita' formativa, propedeutica a futuri inserimenti professionali". Lo afferma in una nota Paola Binetti, deputato di Area Popolare (Ncd- Udc).
"Non sorprende quindi- aggiunge Binetti- che ci sia un livello di attenzione enorme da parte dei concorrenti sulle modalita' con cui si svolgera' la prova di concorso. L'esperienza dello scorso anno ha mostrato quanti e quali irregolarita' si siano verificate, spiega Binetti- in gran parte involontarie, ma non per questo meno insidiose. Gli esclusi hanno ovviamente fatto ricorso denunciando le irregolarita' ed e' stato molte volte accolto, dando ragione a coloro che contestavano le modalita' tecniche con cui si era svolta la prova. Note a tutti anche le conseguenze che hanno rallentato le procedure di iscrizione e hanno creato un disagio che si e' ripercosso sulla organizzazione stessa della vita dei reparti e dei laboratori in cui gli specializzandi".
"Numerose le interrogazioni- aggiunge Paola Binetti- che in Parlamento hanno fatto presente il problema, ricevendo sempre rassicurazioni piene e convincenti da parte del Ministro, in flagrante contraddizione pero' con quanto denuncia oggi il coordinamento degli specializzandi, che parla di cambi di sede comunicati agli interessati all'ultimo momento.
Entrare in Scuola di specializzazione oggi significa avere un posto di lavoro assicurato per almeno 4-5 anni ed e' logico che ogni concorrente sia impegnato a fare nel migliore dei modi la prova per cui si e' certamente preparato a fondo in questi mesi.Ma la sua attenzione sara' equamente suddivisa anche sul rispetto delle regole e dei regolamenti, per evitare che ci siano prevaricazioni di qualsiasi tipo".
Il Ministro sia particolarmente esigente su questo punto - auspica la parlamentare- "in tutte le sedi concorsuali, imponendo standard rigorosi, senza eccezioni di sorta. Utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire che le prove si svolgano nel miglior modo possibile, senza sottovalutare il rischio dei ricorsi. E la stessa cosa faccia il ministro l'8 settembre quando oltre 60.000 studenti tenteranno la prova di accesso a medicina per poco piu' di 9.000 posti".
(Rai/Dire)