(DIRE) Roma, 17 lug. - "Bocciato su tutta la linea. E' un accordo assolutamente inaccettabile a cui la Cimo si e' opposta fermamente, alzandosi dal tavolo di confronto: stabilizzare solo il 7,5% dei medici precari rispetto al 50% previsto dalle norme nazionali e' una vergogna. La Cimo nell'incontro convocato ieri per definire un protocollo in materia di stabilizzazione del lavoro precario, non si e' piegata all'imposizione del Responsabile della Cabina di Regia, Alessio D'Amato, di firmare un documento preordinato dove si limitava la stabilizzazione a una piccola percentuale su quella che invece doveva essere garantita. Inoltre, sono state ignorate le nostre richieste d'impegno nei confronti di oltre 800 medici precari a contratto atipico e di quelli a tempo definito di altri enti non dipendenti dal Sistema sanitario regionale, ma che operano in nome e per conto della Regione Lazio e che sono in attesa da troppo tempo di stabilizzazione. Pertanto abbiamo deciso di alzarci dal tavolo di confronto, che nulla aveva di confronto ma e' apparso essere solo l'imposizione di un disegno gia' prestabilito per noi inaccettabile, e continueremo a denunciare la drammatica situazione in cui versa la sanita' regionale. Dopo due anni di mancato confronto e incontri con i sindacati ci si aspettava qualcosa di piu' dalla Regione che continua a diramare notizie positive attraverso i media sull'andamento della sanita' regionale, sempre piu' condannata, invece, a disservizi e a situazioni da terzo modo in cui i primi a risentirne, oltre agli operatori sanitari, sono soprattutto i cittadini".
Cosi' in un comunicato il Segretario Regionale Cimo Lazio, Giuseppe Lavra, commentando l'accordo siglato ieri tra Regione e sindacati della Sanita' del Lazio sulla stabilizzazione dei precari.
(Comunicati/Dire)