(DIRE) Roma, 15 lug. - "La formazione del medico e' una priorita' per il nostro Sistema sanitario e, piu' in generale, per il nostro sistema Paese. Il Ssn puo' puntare all'eccellenza solo se si poggia su professionisti motivati, validamente formati, con competenze e conoscenze tecnico-professionali volte alle specifiche attivita', con attenzione alla qualita' e sicurezza nei percorsi di cura, al miglioramento dei sistemi sanitari, in grado di cogliere le opportunita' innovative, anche organizzative, e le buone pratiche realizzate dai colleghi e di metterle a regime". Cosi' la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio inviato in occasione del seminario 'La formazione di base e specialistica del medico in Italia: criticita' e opportunita'', che si è svolto ieri a Roma presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.
"L'accesso alla Facolta' di Medicina, legata al superamento di test- prosegue la ministra nel messaggio- ci consente di scegliere studenti bravi e preparati e il contingentamento dei posti e' strumento ad un piu' facile inserimento nel mondo del lavoro. In questi anni il risultato non si e' realizzato, sia per il perdurare di un lungo periodo di crisi, che e' stato caratterizzato dal blocco del turn over nelle Regioni in piano di rientro e dei vincoli economici sulla spesa del personale introdotti con varie finanziarie e ancora in vigore, sia per lo scarso numero di contratti per gli specializzandi rispetto al numero di laureati in medicina, in un sistema sanitario a cui si accede solo se in possesso del diploma di specializzazione o del titolo di formazione specifica in Medicina Generale. Cio' comporta che ogni anno un numero elevato di professionisti rimane escluso dal completamento del percorso formativo".
Proprio per assicurare una continuita' nella formazione, prosegue Lorenzin nel messaggio, "ci siamo adoperati per aumentare il numero di contatti di formazione medico specialistica e al contempo, con il DM 68/2015, abbiamo stabilito che la durata dei corsi di formazione specialistica venga ridotta, fermo restando i requisiti minimi di formazione in termini di durata dei costi stabiliti in ambito comunitario, liberando cosi' ulteriori risorse". Per quanto attiene al corso di Formazione specifica in Medicina Generale, aggiunge ancora la ministra, il ministero "avvalendosi di una commissione di esperti, aveva predisposto uno schema di accordo sulla definizione degli obiettivi didattici, delle metodologie di insegnamento-apprendimento e dei programmi delle attivita' del corso, come previsto dal d.l. 368/1999. Dopo vari confronti con le Regioni non si e' giunti all'accordo- sottolinea- per cui ci stiamo attivando per riaprire il dialogo con le Regioni stesse, al fine di emanare il provvedimento. Si sta inoltre valutando l'ipotesi di moduli di formazione e lavoro coerenti con il programma formativo e con gradi di complessita' crescente, per consentire ai giovani medici in formazione di aumentare la loro esperienza nell'assistenza territoriale, facilitando al contempo il passaggio di competenze e conoscenze tra generazioni di professionisti".
In questo senso anche l'introduzione del ruolo unico per la Medicina Generale, aggiunge ancora Lorenzin, facilitera' "la crescita professionale e lo scambio di competenze tra professionisti. Infine bisogna ricordare che la medicina, da moltissimo tempo, per il miglioramento dei risultati terapeutici, che cronicizzano patologie un tempo rapidamente mortali, per l'invecchiamento della popolazione e i connessi mutamenti epidemiologici, richiede sempre piu' l'apporto di molti saperi e di molte figure professionali integrati in complessi sistemi di reti che utilizzano tecnologie innovative, proprio per consentire ai numerosi professionisti che cooperano- conclude la ministra della Salute- di lavorare in sinergia per il mantenimento e la promozione del bene salute".
(Cds/Dire)