(DIRE) Roma, 13 lug. - "La situazione della sanità privata è critica nel Lazio, veniamo da un lungo periodo di tagli orizzontali e in cui la programmazione ne ha risentito molto. Il sub commissario Bissoni, persona esperta e con il quale c'è un ottimo dialogo, ci ha promesso che ci sarà una programmazione migliore. Noi vorremo che la sanità privata possa essere di aiuto alla sanità pubblica". Lo ha detto la presidente dell'Aiop Lazio, Jessica Faroni, in un'intervista con l'agenzia DIRE.
"Noi ci auguriamo di entrare a pieno titolo nella programmazione, che però dev'essere fatta nel rispetto della realtà imprenditoriale- ha spiegato Faroni- perchè come ha detto un nostro associato: noi non è che vendiamo scarpe e quindi facilmente cambiamo marca. Noi abbiamo investimenti in macchinari e personale specializzato che non può essere preso e tolto. Tra l'altro tagliare non ha risolto nulla".
Un anno fa, in un incontro con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, Faroni elencò alcuni punti critici per la sanità privata, a partire dalla chiusura delle case di cura con meno di 60 posti letto, ma pose anche la questione dei controlli e delle irregolarità, la spending review, le Rsa, le problematiche legate all'accreditamento delle strutture, le liberalizzazioni e la cassa integrazione in deroga.
Sulle piccole case di cura "la Regione ha stanziato un budget fino a settembre- ha spiegato Faroni- e poi dovrà risolvere il problema seguendo il diktat del patto di stabilità per cui si salvano le case di cura sotto i 40 posti letto monospecialistiche. Sul resto si dovrà avere un confronto con la Regione". Gli accreditamenti, invece, "sono stati fatti quasi tutti, è stato un gran lavoro ed è andato bene". Così come è stata fatta la liberalizzazione del privato. "Ci si è riusciti anche grazie alle sentenze vinte da noi- ha specificato Faroni- ma ci sono alcune Asl che sono lente ad accettare tutto questo e non si capisce perchè". Sui controlli la priorità dell'Aiop è "far emergere la qualità della struttura e non il dover recuperare soldi". Resta aperta, infine, la questione della cassa integrazione, visto che dal 2008 ad oggi la Regione ha operato un taglio del 30% sul budget e "ci sono strutture che stanno andando verso il fallimento".
(Wel/ Dire)