(DIRE) Roma, 3 lug. - Lunedi' arriva in aula il disegno di legge (ddl) sull'autismo uscito dalla XII commissione Affari sociali della Camera dei deputati. Un testo che punta sui Livelli essenziali di assistenza (Lea), le Linee guida (Lg) e il coinvolgimento delle Regioni.
Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ap) ed esponente della XII commissione, spiega alla DIRE le novita' contenute nel documento: "Il ddl cerca di fare ordine su tre livelli. Il primo riguarda il ministero della Salute- afferma la neuropsichiatra infantile- poiche' i nuovi Lea comprendono misure molto interessanti che non hanno soltanto un aspetto esclusivamente sanitario, ma includono un'attenzione specifica su un'esigenza di integrazione totale dei soggetti coinvolti nei disturbi dello spettro autistico. Emerge quindi dai Lea la consapevolezza che il bambino autistico debba essere preso in carico insieme alla sua famiglia e nella prospettiva di un contesto sociale. La sindrome e' un aspetto della sua esistenza e va declinata in modo piu' ampio". È una novita' importante, secondo Binetti, "e' il segno di uno sguardo profondo, intenso e aperto che il ministero rivolge a questo disturbo".
Il secondo punto riguarda le Linee guida promulgate dall'Istituto superiore di Sanita' (Iss), "che ovviamente impegneranno le Regioni- chiarisce il deputato- ma in questa nuova versione delle Lg l'aggiornamento sara' tassativamente ogni tre anni, e non oltre".
Tempi brevi, un carattere precettivo e uno sguardo unitario su tutto il percorso di vita: sono tre le nuove caratteristiche di queste Lg, che "non saranno piu' solo rivolte all'infanzia e all'adolescenza, ma abbracceranno anche il giovane adulto- fa sapere Binetti- per affrontare la questione dell'inserimento professionale e il nodo, considerato la zona grigia dell'autismo, del passaggio alla maggiore eta' quando scompare la diagnosi, riservata all'infanzia".
Il medico tiene a sottolineare che le nuove Linee guida dovranno adottare un "approccio al soggetto autistico piu' articolato, complesso, multiprofessionale e non riconducibile esclusivamente ad un unico tipo di intervento e di misura per il trattamento della sindrome. Cio' che emerge e' l'spetto motivazionale di questi ragazzi- prosegue il neuropsichiatra infantile- non si tratta piu' di addestrarli a fare delle cose o di ridurre certi comportamenti di tipo compulsivo, ma di vedere come potranno essere inseriti nei contesti lavorativi, nelle fattorie sociali, nei laboratori protetti e 'open'. È importante- continua il deputato Ap- che l'Iss faccia un salto di qualita' rispetto a uno strumento gia' confezionato, non solo per abbracciare una fascia di eta' piu' ampia, ma per scendere piu' in profondita', in quelle che sono le motivazioni e la garanzia di una liberta interiore fondamentale per compiere delle scelte".
L'ultimo livello riguarda le Regioni. "È chiaro che e' una materia legislativa di competenza regionale- sottolinea l'esponente della commissione Affari sociali alla Camera- pero' e' importante il fatto che da un disegno di legge di valenza nazionale si senta di intervenire sull'organizzazione dei centri che dovranno prendersi carico di questi soggetti, di fare riferimento alle competenze specifiche, alla necessita' di un coordinamento che offra al ragazzo il superamento di un frazionamento di interlocutori e delle prassi". In sostanza, nel testo di legge "si fa riferimento a un tutor, a una sorta di persona che avra' il compito di unificare la pluralita' degli interventi per calarla nella contestualita' della vita di questo giovane e della sua famiglia, garantendo loro unita' e continuita'. Si chiede- chiosa il deputato Ap- che tutti i professionisti riescano ogni volta ad identificare nella pluralita' delle cure chi tra loro avra' questo ruolo unificante.
Una scelta che ricadra' in parte sull'equipe e in parte sul soggetto stesso, perche' bisognera' individuare una persona con cui si stabilira' un rapporto di fiducia, apertura e condivisione". Nel ddl sull'autismo che uscira' dalla commissione XII della Camera dei deputati c'e' inoltre un "riferimento esplicito ad un'attivita' di ricerca non solo biologica e biomolecolare, ma anche socioedutiva. Saranno quindi attenzionati gli aspetti genetici, sanitari, farmacologici e socio-educativi".
Qual e' l'annello debole di questo ddl? "Non ci sara' un finanziamento di scopo- risponde Binetti- i finanziamenti che dovrebbero garantire il migliore livello di qualita' del servizio offerto non sono diretti a questo ddl, ma passeranno attraverso i Lea, le Linee guida, e saranno le stesse Regioni che nell'ambito dei loro bilanci si faranno carico di tale problematica con una risposta piu' soddisfacente. D'altra parte, in un momento in cui ci sono tagli importanti alla Sanita', gia' il fatto di mantenere su questo disturbo uno sguardo attento ed una scelta di priorita' mi sembra un valore".
Quali saranno i tempi per l'approvazione del ddl? Lunedi' il disegno di legge che uscira' dalla commissione Affari sociali della Camera sara' in aula e, "se tutto va bene, martedi' verra' approvato. Questo ddl, rispetto al disegno di legge che e' uscito dal Senato, aggiunge due passaggi- continua il deputato di Areea popolare- ovvero rende vincolante per l'Iss l'aggiornamento delle Lg, che prima era esortativo e senza vincoli precisi a livello temporale, e sottolinea esplicitamente l'importanza della ricerca".
Due emendamenti aggiuntivi approvati rispettivamente dalla maggioranza - a prima firma dei capigruppo della maggioranza: Daniela Lenzi (Pd), Raffaele Calabro' (Ncd-Udc) e Giovanni Monchiero (Sc) - l'altro, quello che fa riferimento ad un rafforzamento della ricerca, e' dell'opposizione a prima firma di Silvia Giordano (M5S).
"Un ddl che esce dalla commissione Affari sociali con un impegno positivo di tutti i membri e con il contributo fattivo che viene sia dalla maggioranza che dall'opposizione. A testimonianza- conclude Binetti- di come un Ddl di questo tipo non possa che essere trasversale. Non e' il posizionamento politico che fa la differenza, ma l'attenzione reale a questi ragazzi e alle loro famiglie".
(Rac/Dire)