(DIRE) Roma, 16 gen. - Ogni anno in Italia vengono diagnosticati oltre 70mila tumori rari, circa il 20% del totale delle neoplasie (365.500 nel 2014). Spesso sono difficili da individuare perche' alcuni sono asintomatici oppure i sintomi vengono attribuiti a tumori piu' frequenti. Dunque puo' capitare che il paziente arrivi troppo tardi alla diagnosi. È per questo che e' nata a Cremona Iart (Italian association rare tumors), la prima associazione italiana che ha come obiettivo principale la formazione dei medici nell'ambito dei tumori rari solidi dell'adulto.
"La nostra associazione colma un vuoto di risorse e contenuti- spiega il professor Fernando Cirillo, presidente Iart- vista l'offerta ancora scarsa delle nostre universita' che, anche dopo le piu' recenti riforme, hanno per molti versi accantonato la didattica dedicata a questi tumori. Vogliamo quindi creare un'offerta formativa, didattica ed educazionale strutturata, organizzata e continua. La nostra associazione riconosce il valore della scuola e abbiamo scelto la didattica come forma di aiuto indiretto al paziente. Una sfida non semplice, ma possibile".
La formazione e l'aggiornamento teorico-pratico promossi dall'associazione saranno indirizzati soprattutto a medici, specialisti di settore, personale sanitario e studenti universitari. "Mancano i riferimenti per capire cosa siano queste malattie e sapere a chi rivolgersi- aggiunge Cirillo-, anzi ci sono ma non e' cosi' semplice trovarli. Internet infatti non sempre aiuta e troppo spesso la navigazione conduce a siti non certificati. Il medico di famiglia talvolta non e' preparato su questi temi. Oppure il paziente ricorre al 'fai da te', che pero' implica il prezzo salato di lunghi tempi di attesa e di uno spreco di risorse".
"La nostra associazione e' costituita da un gruppo di esperti uniti dalla convinzione comune che la formazione nelle patologie di nicchia, come nel caso dei tumori rari, sia fondamentale per fornire informazioni essenziali per la loro gestione. La dimensione culturale non va sottovalutata. È allora necessario- conclude- far crescere l'abitudine a individuare queste patologie per poterle curare precocemente".
(Com/Cds/ Dire)