(DIRE) Roma, 16 feb. - "Azzerare l'aumento del fondo significa di fatto lasciare il commissariamento in quasi tutte le Regioni. E questa e' una scelta difficilissima. Da parte mia, ho dato intanto la mia disponibilita' alle Regioni ad aiutarle, anche con i nostri tecnici, per accompagnarle in una fase di supporto tecnico che pero' puo' essere solo limitatissima nel tempo, perche' e' evidente che un taglio strutturale al fondo e' insostenibile". Cosi' Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, a margine della presentazione del protocollo d'intesa tra Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e Sna (Scuola nazionale dell'amministrazione) per la realizzazione di un programma speciale per la formazione manageriale in ambito sanitario. L'evento si e' svolto oggi a Roma, presso l'auditorium del ministero della Salute.
"Le cose vanno fatte e non si possono tirare tanto in la'- prosegue il ministro- Stiamo parlando di 10 milioni di euro a Regione per dare dei servizi che sono attesi da piu' di dieci anni: si tratta davvero di cifre bassissime, anche se questo richiede un'organizzazione attentissima, una proceduralizzazione seria di tutti i protocolli, oltre che un'azione congiunta di tutte le direzioni e Regioni. Questo e' un grosso sforzo che va fatto". Secondo Lorenzin per le Regioni si tratta "di una questione molto spinosa, perche' devono assumere decisioni in base ad una riorganizzazione delle funzioni e competenze collegate ai servizi che riescono ad erogare. Abbiamo fatto una battaglia grandissima per aumentare il fondo sanita' 2014-2015-2016- sottolinea- e ci siamo riusciti non per un'azione di sindacalizzazione, ma perche' abbiamo la partita dell'epatite C".
Spiega il ministro: "A oggi abbiamo 1 miliardo, di cui 400 sono delle Regioni, che cura 50 mila persone, non le 450 mila infette; abbiamo tutti i nuovi immunologici che arriveranno nei prossimi mesi, e stiamo parlando di guarire dal cancro o di avere una sostenibilita' di vita piu' a lungo e migliore su patologie metastatizzate; abbiamo i nuovi farmaci sull'Alzheimer e il Parkinson che arriveranno entro due anni. Dobbiamo infine realizzare gli investimenti sui territori per permettere di fare il Patto, cioe' la deospedalizzazione, che sappiamo che alla fine dei cinque anni- conclude Lorenzin- portera' 10 miliardi di benefici al sistema".
(Cds/ Dire)