(DIRE) Roma, 17 dic. - Uno sciopero "per denunciare lo stato di crisi della nostra sanità pubblica di chi vi lavora e di chi ne usufruisce. In questi ultimi anni abbiamo assistito al disinvestimento nel Ssn, in primis sugli operatori, con il solo effetto di ridurre cure e servizi di qualità ai cittadini. Come medici specialisti ambulatoriali che lavorano ogni giorno sul territorio siamo in prima linea nel constatare le difficoltà crescenti per i pazienti e non possiamo più accettare passivamente la decomposizione del nostro servizio sanitario sempre più assoggettato a logiche economicistiche in barba ai reali bisogni di salute della popolazione e chi lavora per garantirla ogni giorno". È quanto affermato da Maria Luisa Agneni, responsabile dell'Asl RmE degli specialisti ambulatoriali del Sumai-Assoprof, e delegata dal segretario generale del sindacato, Roberto Lala, durante il sit-in di protesta svoltosi mercoledì all'ospedale San Camillo di Roma in occasione dello sciopero unitario dei medici di 24 ore.
"Sappiamo- ha continuato Agneni- che lo sciopero rappresenta un ulteriore disagio per la popolazione ma se siamo arrivati ad indire la nostra forma di protesta più forte è perché il vaso è colmo e perché vogliamo denunciare con forza a cittadini e Istituzioni la crisi della nostra sanità".
"In questi anni- ha proseguito la sindacalista del Sumai-Assoprof- Governo e Regioni hanno pensato solo a tagli, blocchi dei contratti, blocco del turnover, riforme al palo, aumenti di ticket e quant'altro senza pensare invece all'investimento nelle strutture e nei professionisti. Come specialisti ambulatoriali denunciamo come troppo spesso siamo costretti a lavorare in ambulatori fatiscenti, con apparecchiature obsolete e dove la digitalizzazione è rimasta su carta. Senza dimenticare tutti i disastri di una regionalizzazione non governata. In questo contesto come medici viviamo poi una mortificazione costante del nostro ruolo stretto dalla paura di una denuncia e subissato di oneri burocratici che levano tempo alle cure".
"Queste- ha concluso- le ragioni della nostra protesta e della nostra richiesta forte al Governo di mettere al centro dell'agenda il rafforzamento della sanità pubblica senza se e senza ma".
(Wel/ Dire)