(DIRE) Roma, 3 dic. - "I dati che fornisce l'ufficio statistiche del distretto della Corte d'Appello di Roma in merito ai procedimenti di mediazione in ambito sanitario ci dicono che il numero delle conciliazioni, rispetto al numero dei procedimenti, è molto esiguo: parliamo infatti di 1.300 procedimenti di mediazione in materia di responsabilità medica nel 2014 e di soli 36 accordi raggiunti. Emerge, quindi, che lo strumento di mediazione obbligatoria forse non è il più idoneo per questo tipo di conflitto". Così l'avvocato Paola Moreschini, dell'Istituto regionale degli studi giuridici del Lazio 'A.C. Jemolo', intervistata dall'agenzia Dire in occasione della presentazione del 'Rapporto annuale sullo stato dei conflitti e delle conciliazioni 2015', frutto della collaborazione tra l'Istituto regionale e l'Osservatorio sui conflitti e sulla conciliazione. L'evento si è svolto a Roma, a Palazzo Valentini.
"In questo senso- ha proseguito- l'Osservatorio ha lavorato molto per promuovere la proposta di legge regionale in materia di conciliazione dei servizi pubblici, in particolare sanitaria, perché è stato costruito un tipo di procedimento più idoneo a questo genere di conflitti, rispetto invece alla mediazione obbligatoria, che evidentemente in questa materia non ha dato buoni risultati". I dati dell'ufficio statistiche del distretto della Corte d'Appello di Roma, intanto, non evidenziano "in maniera disaggregata il dato relativo alle cause per responsabilità medica. Tuttavia, il numero di procedimenti instaurati solo davanti al Tribunale di Roma è elevatissimo- ha concluso Moreschini- complessivamente 190mila nell'ultimo anno". PARLA L'AVVOCATO FRANCESCO CAROLEO - "Non si comprende per quale ragione, dopo due anni da quando e' stata approvata dalla giunta regionale, e dopo che tutte quante le componenti politiche presenti nel Consiglio hanno espresso un parere positivo, la legge per favorire la conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici, composta da dieci semplici articoli, non venga approvata". Cosi' l'avvocato Francesco Caroleo, fondatore e membro del consiglio direttivo dell'Osservatorio sui conflitti e sulla conciliazione, intervistato dall'agenzia Dire in occasione della presentazione del 'Rapporto annuale sullo stato dei conflitti e delle conciliazioni 2015', frutto della collaborazione tra l'Osservatorio e l'Istituto regionale degli studi giuridici del Lazio 'A.C. Jemolo'.
"Questa legge, tenuta da due anni nel cassetto dai consiglieri regionali- ha proseguito- consentirebbe, tramite lo strumento della conciliazione, per i cittadini che verificano che le strade non sono pulite, che i trasporti arrivano con grandi ritardi, che l'illuminazione non e' sufficiente e che nelle Asl si fanno le file, la possibilita' di ricorrere, invece che al tribunale, spendendo tempo e soprattutto soldi, ad una camera di conciliazione regionale che in 90 giorni, gratuitamente, darebbe la possibilita' al cittadino di elevare la qualita' dello standard dei servizi pubblici per se stesso ma anche per tutti quelli che abitano in una citta', in un comune o in una regione".
L'avvocato Caroleo, quindi, ha fatto un appello alla Regione: "Rivolgiamo una domanda sommessa, ma molto precisa e ferma, ai singoli consiglieri regionali: che attendete ad approvare una legge che non costa nulla, condivisa da tutti, dal Tribunale di Roma, dalla Corte di Appello di Roma, da quattro ordini professionali, oltre che da organismi dei cittadini? Attendiamo quindi con grande fiducia una risposta dall'aula della Pisana". L'OMCEO ROMA - "L'Ordine dei medici di Roma, tra la fine del 2014 e i primi mesi del 2015, ha organizzato insieme all'Istituto regionale 'Jemolo' quattro corsi per mediatori medici, nel corso dei quali sono stati formati circa 100 mediatori medici, che entreranno a far parte di un albo dal quale si attingera' quando si verificheranno problematiche legate all'ambito della responsabilita' medica". Cosi' Domenico Quadrelli, consigliere dell'Ordine dei medici di Roma, intervistato dall'agenzia Dire a margine della presentazione del 'Rapporto annuale sullo stato dei conflitti e delle conciliazioni 2015', frutto della collaborazione tra l'Osservatorio e l'Istituto regionale degli studi giuridici del Lazio 'A.C. Jemolo'.
"Quando c'e' da mediare in materia medica, infatti- ha proseguito il consigliere dell'Omceo Roma- e' ovvio che debbano esserci dei mediatori preparati dal punto di vista tecnico-processuale, che conoscano quindi bene le regole del processo e le tecniche della conciliazione. I mediatori medici, insomma, devono essere pronti ad affrontare i vari problemi- ha concluso Quadrelli- che possono presentarsi in ambito medico-sanitario".
(Wel/ Dire)