Bruxelles, 29 apr. - Articolo tratto da "Redattore Sociale". L'esclusione delle persone omosessuali dalla donazione di sangue puo' essere giustificata, ma la Corte di giustizia dell'Unione europea ha anche indicato oggi che si devono cercare metodi meno restrittivi dell'esclusione che garantiscano comunque la protezione di chi riceve il sangue.
Il caso su cui l'istituzione europea che ha sede a Lussemburgo si e' pronunciata e' quello del francese Geoffrey Le'ger a cui e' stato vietato di donare il sangue presso il Centro ematologico di Metz. La sentenza arriva dopo l'emendamento votato in Francia i primi giorni di aprile che ha ribaltato il divieto che dal 1983 impedisce agli omosessuali di donare il sangue.
Le'ger, dopo il rifiuto del Centro ematologico di Metz, e' ricorso al "Tribunal administratif de Strasbourg" che ha chiesto alla Corte di giustizia se l'esclusione permanente sia compatibile con il diritto dell'Unione europea. Secondo la direttiva sul sangue umano, le persone che hanno un comportamento ad alto rischio di esposizione a gravi malattie infettive trasmissibili col sangue sono escluse in modo permanente dalla donazione di sangue.
La Corte ha indicato che "nonostante l'esclusione dalla donazione possa ridurre il rischio di contagio malattie infettive, il principio di proporzionalita' potrebbe non essere rispettato", cioe' l'HIV potrebbe essere individuato anche con tecniche che garantirebbero comunque la salute di chi riceve la donazione. Sta al giudice francese, verificare che queste tecniche esistano in base alle procedure scientifiche piu' recenti e, se non sono applicabili, si deve verificare se ci sono metodi meno restrittivi rispetto all'esclusione permanente dalla donazione di sangue per assicurare un livello elevato di protezione della salute dei riceventi il sangue.
La Corte di Giustizia ha inoltre indicato che il tribunale dello stato membro, in questo caso quello francese, sara' tenuto ad accertarsi se, nel caso di un uomo che abbia avuto rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso, esista nel Paese un alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili con il sangue.
In base ai dati in suo possesso la Corte ha segnalato che nel periodo che va dal 2003 al 2008 quasi il 100 per cento dei contagi da HIV e' stato causato da un rapporto sessuale, mentre la meta' dei nuovi contagi riguardano uomini che hanno avuto rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso. Nello stesso periodo, dice la Corte Ue, gli omosessuali rappresenterebbero la popolazione piu' colpita da contagio da HIV, con un tasso duecento volte superiore a quello della popolazione eterosessuale francese.
Tra tutti gli Stati dell'Ue sarebbe la Francia il Paese con la piu' elevata incidenza di HIV tra gli uomini che hanno avuto rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Sara' compito del giudice francese di verificare se, alla luce delle attuali conoscenze mediche, scientifiche e epidemiologiche, questi dati siano affidabili e tuttora rilevanti.
(Com/Dire)