(DIRE) Roma, 24 apr. - "Il dpcm sui precari della Sanità, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale, non garantisce il mantenimento dei servizi e i Livelli essenziali di assistenza (Lea). Rimane il problema di tutti quei lavoratori precari atipici che non potranno più avere proroghe e non potranno partecipare alle procedure concorsuali, nonostante il loro lavoro sia indispensabile. Si ripropongono tutti i vincoli finanziari previsti, soprattutto per le Regioni soggette ai piani di rientro. Di fatto non si fanno passi avanti rispetto al Dl 101 del 2013: che fine faranno tutti i contratti atipici che non possono essere prorogati?". A chiederlo è Cecilia Taranto, segretario nazionale Fp-Cgil.
A questo "si aggiunge l'ennesimo rinvio dell'intesa Stato-Regioni sui tagli- precisa la sindacalista- solo in Sanità 2,6 miliardi, effettuati con la legge di stabilità e il Def, che prevede ulteriori tagli. Si scarica tutto su operatori e cittadini: i primi privati del contratto nazionale e delle risorse per il salario integrativo, i secondi dei servizi, con il rischio di pagare i costi dell'eventuale inappropriatezza delle cure".
Taranto conclude: "Manca evidentemente un piano e si prosegue con un approccio ragionieristico, senza misurare le eventuali ricadute. L'espulsione dei lavoratori con contratti parasubordinati dal mondo del lavoro in Sanità e la pesante riduzione dei servizi in seguito ai tagli non possono essere spacciati per un'operazione di spending review: fanno cassa sulla pelle di operatori, medici e cittadini".
(Wel/Dire)