Roma, 9 apr. - Articolo tratto da 'La Repubblica'. Si intravede una svolta per l'Idi, ora fondazione Padre Luigi Maria Monti: oggi i sindacati e il gruppo dovrebbero firmare l'accordo per il trasferimento dei centri sanitari ai nuovi proprietari (il Vaticano con il 55% delle quote, l'imprenditore Ettore Sansavini, il 35, e i concezionisti il 10%).
Ecco le misure previste nell'ipotesi di intesa per i 1.334 dipendenti in forza al "Dermopatico" dell'Immacolata, al San Carlo, a Villa Paola, in due Rsa, all'Idi farmaceutici, nell'Elea spa (in vendita, senza garanzie dei livelli occupazionali, alla società di formazione Infor).
L'orario di lavoro per i 281 dirigenti, medici e no, sarà ridotto, dalle 38 ore settimanali, a un minimo di 28,5 e un massimo di 34 (non più 28 per tutti co- me proposto dal gruppo). L'anzianità di servizio non sarà cancellata come chiesto dall'azienda. L'indennità del rapporto esclusivo per medici, biologi, farmacisti e altri dirigenti tecnici e amministrativi sarà congelata per un massimo di 20 mesi (31 dicembre 2016). Per infermieri, tecnici, operatori sociosanitari e ausiliari verrà mantenuto il contratto delle cliniche "classificate", quello che i sindacati firmano con l'Aris, Associazione imprenditoriale della sanità religiosa (Aris).
"Per i mille e 53 dipendenti non medici", commenta Carlo Mazza dalla Funzione pubblica Cgil, "resta valido il contratto degli ospedali religiosi, e sono conservati alcuni istituti come l'anzianità di servizio, l'orario di lavoro, e l'inquadramento". Saranno state le fiaccole portate dai dipendenti del gruppo fino sotto le finestre di papa Francesco ad aver quanto meno fatto un po' di luce nella vertenza.
"Per ora", commenta Sandro Michelini, segretario provinciale dell'Ugl Medici, "c'è solo un'ipotesi che, pur non soddisfacendo le nostre attese, è una base per far ripartire il gruppo, assicurandone il rilancio: il personale, che da quattro anni vive tra rinunce e sacrifici, ancora una volta si rimbocca le maniche e si aspetta dall'azienda un comportamento improntato alla chia- rezza di intenti e alla trasparenza delle scelte". "L'Idi", continua, "è riconosciuto come Istituto a carattere scientifico, dovrà quindi ridare impulso alla ricerca senza la quale non ci sarà futuro neanche sul piano assistenziale".
Annuisce Danilo Aragno, della segreteria regionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao: "L'accordo chiude la procedura per il trasferimento di azienda con il vantaggio della conservazione dei più importanti diritti maturati e delle tutele del vecchio contratto di lavoro, non quelle previste dal Job's act". "Restano le preoccupazioni per la decurtazione fino al 40% degli stipendi", conclude, "complici l'abbattimento dell'orario di lavoro e la perdita dell'indennità del rapporto esclusivo ".
(Com/Dire)