(DIRE) Roma, 8 apr. - Il tumore ovarico nella "rete": parte oggi il primo servizio nazionale che, sviluppato dal Policlinico Gemelli e supportato da AstraZeneca, permette di accedere al test molecolare BRCA con tempistiche brevi. Una piattaforma online consente agli oncologi italiani che ne fanno richiesta di ottenere l'esito del test molecolare in 3 settimane, con un risparmio di tempo di circa 5-8 mesi, identificando cosi' precocemente l'eventuale mutazione dei geni BRCA e facilitando dunque una migliore gestione del tumore ovarico e l'eventuale terapia personalizzata con i nuovi farmaci target. Si calcola che la mutazione BRCA comporti un aumento del rischio di tumore ovarico fino al 40% e sia presente nel 15% circa delle pazienti.
Da oggi, grazie al nuovo servizio, l'accesso al test sara' garantito a tutte le pazienti con tumore ovarico e le donne a rischio sull'intero territorio nazionale, con un servizio rapido e di alta qualita' diagnostica. Il carcinoma ovarico e' l'ottavo tumore piu' diffuso fra le donne, con circa 230 mila nuove diagnosi ogni anno nel mondo. Nel 2014 in Italia si sono registrati quasi 5 mila nuovi casi, circa il 3% del totale dei tumori diagnosticati tra le donne. Le stime indicano che nel corso della vita 1 donna italiana ogni 74 sviluppi un tumore ovarico.
"Il test genetico Brca- spiega Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna, della Vita Nascente e dell'Adolescente e Direttore dell'Unita' Operativa Complessa di Ginecologia Oncologica del Policlinico Gemelli di Roma - riveste un'importanza fondamentale nella gestione del tumore ovarico. È infatti consigliato per le donne con una storia clinica o familiare sospetta, anche se il 40% circa delle pazienti con una mutazione BRCA puo' non avere una documentata e rilevante storia familiare di carcinoma ovarico. Per questo motivo esprimiamo soddisfazione per aver sviluppato al Policlinico Gemelli, grazie al supporto di AstraZeneca, una piattaforma che permette di accedere al test molecolare BRCA con tempi brevi ed elevata qualita' diagnostica.
Si tratta di un importante passo avanti per gli operatori sanitari e soprattutto per tutte le donne italiane che si trovano ad affrontare questa importante sfida contro il tumore ovarico. La nuova piattaforma ha importanti risvolti prognostici e facilita un eventuale intervento tempestivo con adeguate misure di prevenzione o terapeutiche".
I protagonisti della nuova "rete" sono la paziente, l'oncologo, il corriere clinico espresso e il responsabile del laboratorio d'analisi. I geni BRCA (Breast Cancer Susceptibility) sono noti come soppressori tumorali e impediscono l'insorgenza dei tumori. Se si verifica una mutazione, pero', la funzione dei geni BRCA viene compromessa e la cellula viene privata di un meccanismo di controllo: si ha cosi' un rischio maggiore di accumulare mutazioni che non vengono riparate e che favoriscono l'insorgenza del tumore. La mutazione BRCA si riscontra nel 15% circa delle pazienti, mentre il rischio di sviluppare il tumore ovarico e' del 40% con una mutazione BRCA1 e dell'11-17% con una mutazione BRCA2, rispetto all'1,4% della popolazione generale.
(Com/Mel/Dire)