(DIRE) Roma, 18 set. - Lo Stato produrrà sostanze vegetali a base di cannabis per alleviare il dolore nelle persone affette da gravi patologie. A prevederlo un protocollo siglato stamani dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e da quello della Difesa, Roberta Pinotti, che dà il via a un progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis.
La sperimentazione si svolgerà presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare (Scfm) di Firenze. Entro il 31 ottobre verrà costituito il gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei due ministeri e da quello delle Politiche agricole e forestali, dello Sfcm, dell'Aifa, dell'Istituto Superiore di Sanità, e delle Regioni e Province autonome. Programmazione delle operazioni, quantificazione dei fabbisogni in relazione alle patologie, fitosorveglianza, verifiche e tariffe le competenze del pool di esperti. Spetterà poi al Consiglio Superiore di Sanità dare il via libera alla produzione, dopo l'esame del protocollo. I primi farmaci saranno pronti entro il 2015.
"Quella di oggi è una buona pagina della sanità italiana- ha detto Lorenzin- L'accordo affronta nei termini giusti, ossia sanitari, l'uso della cannabis. Andiamo cosi' ad alleviare il dolore e la sofferenza di persone con gravi patologie e malati terminali. Inoltre in questo modo abbattiamo i costi perche' il 'principio' costerà meno della metà di quanto avviene oggi". Lorenzin ha sottolineato che con questo accordo "sfatiamo qualsiasi mito: drogarsi fa male, mentre l'utilizzo farmacologico è tutta un'altra cosa".
Il ministro Pinotti ha spiegato che "la capacità delle forze armate è spesso sottovalutata. Invece l'Italia e' piena di eccellenze come lo stabilimento di Firenze, che produce di continuo medicinali dai costi elevati, non interessanti per il mercato, ma significativi per salvare vite umane. Con questo accordo soddisfiamo due condizioni: da un lato c'era l'esigenza reale di avere farmaci prodotti dalla cannabis e dall'altra quella di poterli produrre in sicurezza. Da questo punto di vista con lo Stabilimento militare facciamo entrambe le cose".
(Mel/ Dire)