Roma, 9 set. - I giuristi del dicastero della Salute "stanno cercando un punto di caduta" tra i diritti dei cittadini e la possibilità dei medici di poter operare serenamente. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel corso del suo intervento ieri pomeriggio ai lavori di Magna Carta Summer School in corso a Frascati, a proposito della responsabilità civile degli operatori sanitari.
"Un tema questo- ha aggiunto- su cui c'è grande attenzione". Lorenzin ha sostenuto che dietro la colpa medica c'è un grande problema: da una parte, se sbaglia è giusto che il medico paghi, specie se c'è dolo o colpa gravissima o negligenza, "ma se è un lavoro di equipe come viene individuato il responsabile dell'errore?". Dall'altra oggi c'è la medicina difensiva, con l'eccesso di diagnostica, e questo "ci costa 13 miliardi di euro. Immaginate cosa si potrebbe fare con quei soldi, a cominciare da un milione 600 mila persone che potrebbero accedere ai farmaci di fascia C. Questa paura dei medici determina un grande costo".
Un altro elemento ancora da considerare- ha detto Lorenzin- è che il medico "è un essere umano e quando si trova in una procedura critica capita che si inventi qualcosa per superare il problema. Ma oggi non è più possibile farlo e questo frena la componente umana dell'arte medica". Tutto ciò comunque non deve far dimenticare- ha concluso sull'argomento Lorenzin- che "non si può comprimere il diritto dei cittadini a una risarcimento. I giuristi stanno cercando un punto di caduta" tra le due esigenze, quella dei cittadini e quella del medico stesso.
(Cds/ Dire)