(DIRE) Roma, 20 ott. - Aumenta il numero degli interventi chirurgici effettuati nei tempi stabiliti dalle linee guida internazionali, come nel caso della frattura del femore. Calano anche i ricoveri impropri. Ma l'80% circa degli ospedali italiani ha volumi di attivita' troppo bassi, in particolare nei casi di tumore e parto. E' quanto emerge dal Programma nazionale esiti (Pne) 2014, sviluppato dall'Agenas per conto del ministero della Salute, presentato oggi dal ministro Beatrice Lorenzin e dal direttore dell'Agenas, Francesco Bevere.
Il programma mette a confronto le performance delle strutture sanitarie di tutte le regioni, in base a 129 indicatori che vanno dalla mortalita' a 30 giorni per ictus a quella per infarto, dalla proporzione dei parti con taglio cesareo alle complicanze a trenta giorni per colecistectomia. Scorrendo il Piano si evince come segnali positivi arrivino dall'infarto acuto del miocardio: la proporzione di infarti trattati entro due giorni e' passata dal 27,9% del 2008 al 39,6% del 2013. Come detto, cala il numero di ricoveri impropri. Il tasso di ospedalizzazione per gastroenterite pediatrica, ad esempio, si e' ridotto del 2,2% nel 2008 all'1,3% nel 2013. Il tasso di ricoveri per broncopneumopatia cronica ostruttuiva si e' ridotto del 2,7% nel 2008 al 2,2% nel 2013. Invariati, invece, i dati su tonsillectomia e isterectomia.
Non mancano pero' le criticita'. Nel caso della frattura del collo del femore, ad esempio, a fronte di un valore medio nazionale del 45,7% si osserva una notevole variabilita' interregionale con valori per struttura ospedaliera che variano da un minimo dell'1% a un massimo del 98%. Valori difformi anche nei casi di angioplastica.
(Mel/ Dire)