Roma, 28 nov. - Con il sostegno di Simit e Anlaids, "HIVNonfermiamoci" lancia una campagna nazionale sui principali media in occasione della Giornata mondiale per lotta contro l'Aids, cui seguira' a dicembre il sito www.hivnonfermiamoci.it e dal 2015 una serie di attivita' rivolte al pubblico e ai medici. Un modo per riaprire il dibattito sul virus e ribadire l'importanza della prevenzione.
HIVNonfermiamoci ha prodotto anche un'analisi delle conversazioni in rete per il periodo 11/2013-11/2014, che conferma il basso di grado di attenzione dedicato all'Hiv da parte di media e social media: 48 citazioni in media al giorno, con un picco di 1200 durante la Giornata mondiale. Questo studio dimostra come sia diminuito drasticamente negli ultimi 10 anni il numero di ricerche online a tema Hiv/Aids.Significativo e' il confronto con ebola che registra invece in un anno oltre 440 mila citazioni contro circa 71 mila relative a Hiv/Aids.
"L'Hiv non e' piu' considerato: non solo non e' piu' trattato come un'emergenza, ma nemmeno preso in considerazione come malattia in se'. Semplicemente per l'opinione pubblica non esiste quasi piu': non ne discute, non lo ritiene rilevante, non cerca piu' informazioni sul virus e soprattutto sulle forme di prevenzioni attuabili. Per questo nasce HIVNonfermiamoci, un progetto sostenuto da Janssen, SIMIT e ANLAIDS, che vedra' il suo avvio ufficiale il 1° dicembre in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l'AIDS con una campagna pubblicitaria sui principali media per diffondere il messaggio ora piu' importante: non se ne parla piu', ma il contagio da HIV e' tuttora in corso" dichiarano gli organizzatori del progetto.
"Diversi dati confermano una ridotta attenzione da parte di tutti nei confronti dell'infezione da Hiv - commenta il prof.
Massimo Andreoni, dell'universita' Tor Vergata di Roma, e presidente Simit (Societa' italiana di malattie infettive e tropicali) - e, infatti, dopo un progressivo decremento dei nuovi casi di infezione, in questi ultimi anni si registra un numero ormai stabile di circa 4 mila casi all'anno. Con un'aggravante: il 50% dei soggetti giunge alla diagnosi di infezione da Hivin fase avanzata della malattia quando le difese immunitarie sono ridotte e la risposta alla terapia e' spesso meno valida. La dimostrazione di una mancata percezione del rischio nella maggior parte di questi casi e' che la trasmissione e' avvenuta per via eterosessuale".
L'attenzione delle persone e' ridotta ai minimi termini e questo apre la porta a nuove infezioni da Hiv. Nuove emergenze come quella dell'ebola distolgono l'attenzione da dati e informazioni fondamentali. Eppure da quando il virus Hiv e' apparso nel mondo, nel 1982, sono 75 milioni le persone contagiate e 36 milioni i morti; ebola e' comparso nel mondo nel 1976 e ha contagiato, come indicano diverse fonti, circa 20 mila persone causando 7 mila vittime. Ma l'Hiv puo' essere fermato, perche' ci sono gli strumenti per prevenire il contagio e le cure per tenere sotto controllo la carica virale, garantendo al contempo una buona qualita' della vita. HIVNonfermiamoci diventera' anche un sito www.hivnonfermiamoci.it nel mese di dicembre e dara' vita nel 2015 a una serie di attivita' continuative rivolte sia al pubblico che ai medici.
"L'Hiv e' diventato una malattia cronica grazie ai trattamenti di cui oggi possiamo disporre, ma non puo' per questo passare in secondo piano - commenta Massimo Scaccabarozzi, amministratore delegato di Janssen Italia. "I dati dimostrano una scarsissima attenzione al tema e sono preoccupanti, cosi' come l'incidenza della patologia. E' da qui che arriva il nostro impegno e quello dei nostri partner in questa iniziativa che ritengo estremamente importante e che mi auguro riceva la giusta attenzione da parte dei media".
(Cds/ Dire)