SANITÀ E ORDINE DEI MEDICI DI ROMA
Comunicazione agli iscritti. Violenza donne, Omceo Roma: "Non tacere, chiedere aiuto"
Roma, 25 nov. - Le donne del consiglio dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurgi e Odontoiatri di Roma e componenti della Commissione Pari Opportunità - Giulia Arduino, Cristina Patrizi, Luisa Gatta, Sabrina Santaniello e la coordinatrice, Rosa Maria Scalise - nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ricordano le tantissime vittime di femminicidio e fanno appello a tutte coloro che subiscono molestie, stolking e aggressioni fisiche dai loro compagni o mariti o ex partner affinché chiedano aiuto in tempo e prima che tali situazioni possano ulteriormente degenerare e avere epiloghi drammatici.
Invitano, pertanto, ad avvalersi senza timori, imbarazzo o reticenze dell'aiuto che i medici, con la loro vicinanza, competenza ed empatia, possono dare. Un appello cui si uniscono l'intero Consiglio e il Presidente Roberto Lala.
In questa occasione di mobilitazione internazionale, l'Ordine capitolino formula l'auspicio che tutte le donne vittime di violenze, fisiche o psicologiche, prendano consapevolezza che l'uomo che le umilia e le picchia è un soggetto che esse non possono sperare di poter cambiare da sole e di poter modificare nel comportamento, poiché alla base ci sono patologie e devianze che devono essere affrontate e adeguatamente curate da persone competenti. L'appello delle donne medico di Roma è a fermare insieme le mani degli uomini violenti.
"Bisogna chiedere aiuto a tutte le forme organizzate- dice Cristina Patrizi, consigliera dell'Omceo Roma- per dare supporto a questo fenomeno terribile che ha visto in Italia un'escalation pesante. E bisogna chiedere aiuto non solo al proprio medico, ma a tutte le strutture territoriali di riferimento. Si tratta di un'espressione di un disagio pesante sul quale bisogna intervenire: non è più il tempo di tacere o ignorare".
In un momento in cui la prima donna astronauta italiana può guardare il nostro pianeta dallo spazio e in una dimensione serena e universale, dalla componente femminile dell'Ordine l'augurio è che tutte le donne possano volare alto sopra le proprie paure e, con l'aiuto su cui possono contare, aspirare finalmente a una vera tranquillità e sicurezza nei rapporti con gli uomini, senza più violenze di alcun tipo né, tantomeno, orribili casi di femminicidio.
"Noi vogliamo che le donne tornino a volare come la nostra stupenda astronauta che è lassù- prosegue Patrizi- e che dà un segnale di libertà, autonomia, forza, coraggio, ma anche di legame con la terra. Perché noi vogliamo essere questo: forti, libere, indipendenti, ma anche legate ai nostri compagni, con legami forti e di amore, non di violenza" conclude.
(Cds/ Dire)
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